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La metà degli italiani non farà la quarta dose, il sondaggio choc che affossa le speranze delle case farmaceutiche

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Niente quarta dose per metà degli italiani. E' il risultato di un sondaggio che mette in luce la contrarietà ad immunizzarsi nuovamente, anche in autunno quando, probabilmente, il nuovo booster sarà esteso dal governo a gran parte della popolazione. Oltre un quarto della popolazione, il 28%, non crede che sia necessaria. Non solo. Il 30% non si esprime su questo tema e non ha già preso una decisione. E quasi la metà degli italiani (49%) crede che Covid-19 sia oggi meno pericoloso del passato. Il sondaggio è stato elaborato dall’EngageMinds Hub, il Centro di ricerca in Psicologia dei consumi e della salute dell’Università Cattolica di Cremona.

 

 

 

 

"È preoccupante che oltre la metà degli italiani non risulti propensa a una ulteriore vaccinazione", spiega Guendalina Graffigna, direttore EngageMinds Hub. "Siccome non stiamo parlando di no vax, perché molti degli intervistati del nostro campione rappresentativo della popolazione italiana è vaccinato - commenta Graffigna - questi numeri mettono in mostra un’ampia sacca di esitanza vaccinale nel nostro Paese, indipendente dal fatto di aver in passato aderito alla campagna". Un fenomeno che "rischia di crescere nel tempo se non si sosterrà la motivazione alla vaccinazione con una campagna comunicativa adeguata. Anche perché solo il 38% degli italiani ritiene che i vantaggi della dose di richiamo ’booster’ siano minori rispetto ai rischi. Si tratta di dati che devono far riflettere le istituzioni e i policy makers qualora si ampliasse la platea di cittadini da sottoporre al secondo booster vaccinale anti Covid-19, soprattutto in termini di comunicazione efficace". Dai dati risulta netto il cambio di percezione della pandemia. Quasi la metà degli italiani (49%) crede che Covid-19 sia oggi meno pericoloso del passato. Per un confronto, basta osservare che a settembre 2021 la pensava così solo il 37% e a marzo 2021 il 19%. Per contro, rimane elevata (43%) la percentuale di popolazione che ritiene i vaccini poco efficaci contro le varianti di Sars-Cov-2. Un mix di minor percezione del rischio e di scarsa fiducia nei vaccini pericoloso, secondo gli esperti, se si pensa che la vaccinazione è stata l’unico vero argine alla pandemia. E a temere in una inefficacia dei vaccini sulle varianti sono soprattutto le donne (46%); mentre la vedono diversamente gli over60, nei quali l’area di scettici si restringe al 36%.

 

 

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