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Napoli, scontro aperto tra De Laurentiis e gli ultras: “Legge Thatcher in Italia, sono delinquenti”

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Un faccia a faccia che non si placa. Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, a margine del convegno 'Verso lo stadio del futuro' organizzato dalla Serie A al Coni, si è espresso in merito agli scontri tra i tifosi partenopei in curva allo stadio ‘Maradona’, dando addosso alla parte più calda del tifo napoletano: “È una storia che dura da 50 anni, finché non si prende la legge della Thatcher, mutandola in Italia, avremo sempre questi problemi. Quelli non sono veri tifosi, sono delinquenti ai quali si permette di andare allo stadio, mortificando famiglie e veri tifosi con episodi che sono sotto gli occhi di tutti”. Poi un’altra bordata a chi si è lamentato per il caro biglietti per la sfida di Champions League contro il Milan: “Credo che quando andremo a giocare a San Siro il Milan incasserà oltre 10 milioni, con un prezzo massimo di 800 euro per tagliando, noi forse arriveremo a 5 milioni con un tetto di 500 euro. Questo fatto molto tipico degli italiani di piangersi addosso dovremmo metterlo da parte perché ho sempre considerato il nostro Paese un plus e Napoli un superplus”.

 

 

Le parole di De Laurentiis sono arrivate all’indomani di quelle di Alessandro Cosentino, leader dei Fedayn, gruppo storico della curva B dello stadio Maradona, rilasciate in un'intervista a radio Crc: “Cosa sta accadendo in curva B? Più che essere un leader, sono uno che frequenta da più tempo la curva. Le cose si sono messe in una maniera strana, ci sono delle situazioni che vanno spiegate ai napoletani. La questione bandiere, aste e tamburi? Il problema del regolamento d'uso viene applicato solo alle curve perché poi anche nei distinti entrano striscioni e bandiere per cui è un provvedimento dedicato esclusivamente alle curve. Abbiamo fatto delle richieste al dottor Formisano, ai responsabili dello stadio, alla questura di Napoli, un po' a tutti gli organi di competenza per avere una zona centrale, una free zone dove poter accedere con bandiere tamburi, così da non disturbare gli altri tifosi. Inoltre, noi non tesserati con la Fidelity card, da qualche mese abbiamo chiesto di abbonarci, ma non ci è stato dato l'ok. Ci è stato detto che non possiamo entrare tamburi. Il Napoli dice che è la questura, la questura dice che è il Napoli. Secondo me è stato De Laurentiis, ma questo è un mio pensiero. Noi delle curve non abbiamo mai chiesto agevolazioni, mai chiesto biglietti gratis, le coreografie sono frutto delle nostre collette. Al Napoli abbiamo chiesto solo agevolazioni per acquistare i biglietti, ci aspettavamo che il club ci premiasse. Nelle altre società non solo ci sono fan zone, in alcuni club hanno creato anche delle torrette e parlo di stadi italiani”.

 

 

Cosentino ha raccontato come "nelle curve ci sia nervosismo" e "non ci stiamo godendo ciò che stiamo vivendo". "Gli scontri in curva di certo non sono cose belle - ha rimarcato il leader dei Fedayn - e non dovrebbero accadere. Lasciatemi dire un'altra cosa: noi viviamo a Napoli, conosciamo le problematiche delle persone, non siamo a Milano, Londra o Parigi. Se parliamo della prossima partita, un padre ed un figlio per andare allo stadio nel settore popolare devono spendere 180 euro e non è proprio il modo giusto per creare uno stadio in cui partecipino le famiglie, come chiede De Laurentiis”.

 

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