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Pd, Schlein apre ai migranti ma non vuole accoglierli nelle regioni rosse

Christian Campigli
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La sinistra da caminetto, villetta in collina ed eskimo indosso non si smentisce mai. Radical chic fino al midollo, pronti ad accogliere migliaia di immigrati, ma contrari all'istituzione dei centri di permanenza per i rimpatri (i cosiddetti cpr). In particolar modo, quando il governo avanza l'idea di crearli nelle (ormai poche) regioni rosse. L'ennesima conferma di questa lenta e noiosa litania giunge ieri da Campi Bisenzio, popoloso comune in provincia di Firenze, che presto andrà al voto per eleggere il nuovo sindaco. «La mia opinione è quella già espressa dal presidente della Toscana, Eugenio Giani e dal segretario del Partito democratico toscano, Emiliano Fossi - ha sentenziato il neo segretario dem, Elly Schlein -. Cioè che non siamo d’accordo e quindi ci contrapponiamo a questa scelta». Queste le parole della nativa di Lugano, presente ieri mattina in Toscana per sostenere la candidatura a primo cittadino di Leonardo Fabbri.

 

 

«Abbiamo sempre chiesto una maggiore attenzione verso un’accoglienza diffusa, tutto quello che sta facendo il Governo sulle politiche migratorie porta a rimettere in pista i famosi decreti sicurezza che erano stati già in più parti criticati e censurati dalla Corte Costituzionale». Un film in realtà già visto. La sinistra, che detesta le nostre tradizioni, non vuole vengano posti limiti agli arrivi degli immigrati in Sicilia, come in Sardegna, in Calabria come in Basilicata. Anzi, giudica «inopportune» nel migliore dei casi, «fasciste» (un aggettivo da usare in ogni stagione dell'anno) nella peggiore norme che impediscano le partenze. I centri di permanenza peri rimpatri in una Regione rossa? Giammai. Una linea «modello struzzo» già seguita quando alcune navi erano state fatte attraccare, nei mesi scorsi, a Livorno e ad Ancona. Città amministrate dal Pd.

 

 

Si erano moltiplicate le proteste per quella scelta dell'esecutivo guidato da Giorgia Meloni. Il motivo «ufficiale» erano state le (poche) ore di nave in più che avrebbero impiegato i migranti per sbarcare nel nostro paese. In realtà, sotto sotto, c'era solo il solito snobismo della sinistra italiana. Che difende gli immigrati, non vuole limiti di nessun genere né natura agli sbarchi, salvo però poi protestare se gli stessi vengono portati a Capalbio. Nel regno dell'intellighenzia progressista. Di quella sinistra da caminetto, villetta in collina ed eskimo indosso.

 

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