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Il Cpa di Firenze marcia da solo per Alfredo Cospito: il Pd non è abbastanza antifascista

Christian Campigli
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Una posizione chiara, netta, diretta. Rivendicata con orgoglio. Una manifestazione che si annuncia infuocata. Una serie di distinguo e di prese di posizione, non solo nei confronti del centrodestra, ma anche del Partito Democratico. Il Cpa di Firenze, il centro sociale che, da oltre venti anni, occupa abusivamente una palazzina comunale nell'indifferenza di sindaco e assessori, ha diffuso un nuovo comunicato sulla propria pagina Facebook. “Il tema è la solidarietà espressa ad Alfredo Cospito. Il segretario provinciale della Lega si rivolge a Nardella e ai sindacati confederali chiedendo: “Sono per lo Stato e la Costituzione o per Cospito?”.

Per quanto può contare, vorremmo citare l’articolo 27: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”. Il 41 bis invece è tortura. Il carcere invece è tortura. Punto”. Gli antagonisti si avventurano poi in un ardito paragone. “Ci pare che la prigionia di Cospito sia più vicina alla condizione cui fu sottoposto Antonio Gramsci: "Bisogna impedire a questo cervello di funzionare per venti anni", disse il pm fascista nella sua requisitoria. Firenze Antifascista ha detto altrettanto chiaramente che la questione, più che sul richiamo alla Costituzione, sta nei rapporti di forza tra le classi: nel mantenimento di tali rapporti di forza il carcere è una necessità della società capitalista. Il superamento di questa società porterebbe anche al superamento della necessità del carcere stesso”.

 

 

 

Gli esponenti del centro sociale toscano spostano poi l'attenzione sulla manifestazione “contro l'aggressione fascista al liceo Michelangiolo” che si terrà sabato 4 marzo a Firenze. “Il segretario provinciale della Lega, incredibile ma vero, però stavolta coglie un fatto su cui altri sorvolavano: Firenze Antifascista è un elemento di contraddizione per quella piazza. Il Partito Democratico, fresco di primarie, utilizza questa manifestazione per ridarsi una legittimità che in realtà è già caduta sulla questione dell’invio delle armi a Kiev e ai battaglioni nazifascisti ucraini. Le burocrazie confederali stanno cercando di riportare l’antifascismo su un terreno di compatibilità utile solo alla loro autoriproduzione”. 

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