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Governo, Calenda stampella di Meloni? Mulè guasta i piani del Terzo polo

Christian Campigli
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Un'opportunità che aleggia nell'aria da oltre un mese. Un partito in grande crescita, almeno nei sondaggi. Una maggioranza che vuol portare avanti il proprio programma senza scossoni o ricatti. L'incontro tenutosi questa mattina a Palazzo Chigi tra Carlo Calenda e Giorgia Meloni ha fatto ripartire il tam tam sul possibile-prossimo ingresso del Terzo Polo nella maggioranza. “Abbiamo trovato un ascolto positivo del governo su come implementare meglio. - ha affermato il fondatore di Azione - Non c’è stata nessuna richiesta di fare da stampella. Sulla manovra una collaborazione in Parlamento c'è, perché è nei fatti. Ma se si parla di un voto di fiducia allora no”. Come dire, i tempi per discutere di ministri e sottosegretari non sono maturi, ma se una norma, in particolar modo su temi economici, viene considerata efficace, i centristi possono valutare, senza grandi problemi, di votarla.

 

“Ci siamo impegnati a non fare ostruzionismo per mandare sotto il governo - ha spiegato il nipote del grande regista Luigi Comencini - La manovra dovrebbe arrivare oggi in Parlamento. Così mi è parso di capire. Le nostre proposte sono a saldi invariati. Perché così si fa. Sul reddito di cittadinanza abbiamo consigliato di trasformarlo in quello che era il Rei”. Infine una stoccata ai migliori nemici del Terzo Polo. “All'incontro abbiamo proposto al Partito Democratico di venire insieme a Palazzo Chigi, ma non abbiamo avuto nessuna risposta”.

 

L'ipotesi stampella è figlia di due considerazioni: la prima riguarda l'instabilità di Forza Italia, partito nel quale la leadership di Silvio Berlusconi non appare solida come cinque o dieci anni fa. Non va poi dimenticato il discorso di Matteo Renzi al Senato, quando si disse interessato all'ipotesi di una riforma costituzionale presidenzialista. Uno scenario, quello di un allargamento della maggioranza attuale, che non piace affatto al deputato azzurro, Giorgio Mulè. “Aperture della maggioranza a Calenda? Rispondo con una battuta: a Calenda va aperta esclusivamente una cosa, la porta di uscita per consentirgli di prendere posto dove hanno indicato gli elettori, all'opposizione dietro Pd e Movimento Cinque Stelle”.

 

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