Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

“Nessun motivo”. Matteo Salvini contro il vaccino ai bambini: senza sintomi o patologie pregresse…

  • a
  • a
  • a

Torna a far discutere pro e no-vax la scelta di Matteo Salvini di non vaccinare la figlia. Nella puntata del 10 febbraio di Porta a Porta, programma di Rai1 condotto da Bruno Vespa, il leader della Lega ha ribadito la sua linea di pensiero sulla somministrazione anti-Covid ai bambini: “Se non ci sono sintomi o altre patologie pregresse, non si capisce perché vaccinare un bambino. Attaccarmi per una bimba di nove anni mi pare meschino. Sui bambini non giochiamo, fare polemica politica è meschino. Ci sono genitori, il 65 per cento, che hanno deciso di non vaccinare i figli, io sono tra di loro. Se non ci sono sintomi e malattie pregresse, non vedo perché farlo. Se un bimbo - prosegue il numero uno del Carroccio - non sta bene sta a casa, se sta bene va scuola. Continuare con la dad è una penalizzazione che i nostri ragazzi non si meritano dopo due anni. Usare - dice di nuovo Salvini - questo per il dibattito politico e attaccare Salvini mi sembra veramente meschino. Chi doveva vaccinarsi lo ha già fatto. Sui bambini non giochiamo, non scherziamo e non facciamo polemica politica”.

 

 

Sulle grandi polemiche scatenatesi per le parole di Salvini e di Giorgia Meloni, anche lei ha dichiarato di non aver fatto vaccinare la figlia, è intervenuto  il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri, cercando di calmare le acque: “Io rispetto sia la decisione di Salvini, sia quella della Meloni di non vaccinare i figli contro il Covid, forse per me è più facile perché ho due figli under 5 che non posso vaccinare, ma se ci fosse un vaccino glielo farei. Io faccio il medico e la risposta è semplice. Non c’è nessun obbligo vaccinale sopra i 5 anni quindi è libera scelta non farlo. Spero che i dati su queste vaccinazioni, che si fanno sempre più importanti con il tempo, li convincano. Credo - ha sottolineato a Sky Tg24 - che non sia giusto chiedere a un politico se vaccina il figlio, dovrebbe essere lui a dirlo. È comprensibile, ho colleghi medici che hanno dubbi quindi credo che se una persona ha il dubbio vada rispettata”.

 

Dai blog