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Il nuovo allarme di Walter Ricciardi: un bambino su dieci si prende il long Covid

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La decisione di Giorgia Meloni di non vaccinare la figlia perché, tra l'altro, a suo dire la possibilità di morire di Covid "per un ragazzo tra zero e 19 anni è la stessa di morire per un fulmine" scatena la contraerea dei virologi e degli esperti. Dopo Roberto Burioni è la volta di Walter Ricciardi, docente di Igiene all’Università Cattolica di Roma e consigliere scientifico del ministro della Salute Roberto Speranza, che giovedì 10 febbraio a Tagadà, su La7, risponde alla Meloni lanciando l'allarme sul long Covid nei bambini. 

 

La consapevolezza che questo virus sia pericoloso non c'è nei genitori, molti pensano che il Covid sia benevolo ma vi possiamo assicurare che non è così. Questo virus è un virus cattivo - dice Ricciardi intervistato da Tiziana Panella -  E peraltro è cattivo negli anziani, è cattivo negli adulti ma non sappiamo quanto cattivo sia nei bambini" ammette.

Ma Ricciardi poi si corregge e rilancia: "Anzi lo sappiamo. Nel senso che i dati ci dicono che oggi il 10% dei bambini che prendono il Covid hanno quello che si chiama long Covid: a distanza di tempo sono defedati, non riescono più a concentrarsi, dormono sempre, sono stanchi", dice il consigliere di Speranza. 

 

"Questo è un segnale molto pericoloso" perché i corpi dei bambini sono "sistemi ancora in formazione" e se il virus penetra "all'interno di un sistema nervoso, di un sistema cardiaco, del fegato non sappiamo che danno può produrre. Sappiamo i danni che può fare all'interno di un corpo adulto sano, figuriamoci nel corpo di un bambino - ribadisce -  i dati sono dati assolutamente preoccupanti". 

 

Ma gli scienziati sembrano concordi nel sostenere che la variante Omicron provochi una malattia meno severa delle precedenti. Anche perché sembra aggredire meno i polmoni. "Un virus una volta penetrato all'interno del corpo umano cerca lo spazio migliore per riprodursi, e negli adulti e negli anziani questo spazio lo trova molto spesso all'interno delle vie respiratorie più superficiali o più profonde" come bronchi e polmoni, è l'argomentazione di Ricciardi. "Nei bambini" invece si irradia "dappertutto e quindi sostanzialmente nel sistema nervoso, tanto è vero che uno dei primi segnali nei bambini è la perdita del gusto o dell'olfatto", sintomi "tipici di terminali nervosi che vengono compromessi, ma come vengono compromessi questi terminali possono essere compromessi altri organi" conclude Ricciardi. 

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