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La Lega non vota il decreto Covid: discriminati i bambini non vaccinati

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I primi effetti del terremoto politico che sta interessando il centrodestra si sono visti oggi, mercoledì 2 febbraio, nel Consiglio dei ministri che ha varato le nuove norme anti.Covid del governo. Ebbene, la Lega non avrebbe partecipato al voto in Cdm sul nuovo decreto legge, passato comunque senza problemi, sulle regole per la scuola e sull’estensione a tempo indeterminato del green passi per chi ha ricevuto tre dosi di vaccino.

 

Un caso destinato a provocare uno smottamento importante nella maggioranza. Tra le motivazioni della non partecipazione al voto in Cdm sul dl Covid, secondo quanto fa sapere l'Agi, ci sarebbe la differenziazione riguardo i vaccinati e i non vaccinati, soprattutto sulle regole riguardanti la scuola primaria. Insomma, non discriminate i bambini, è la posizione della Lega. 

 

 A quanto apprende l’Adnkronos da diverse fonti di governo a Cdm, che dopo l'approvazione del dl è proseguito per affrontare il Pnrr, il ministro Massimo Garavaglia - che ha preso parte alla cabina di regia che ha preceduto la riunione, assente il capodelegazione Giancarlo Giorgetti - ha abbandonato il Cdm, dopo aver espresso la sua contrarietà alle misure che introducono una distinzione tra vaccinati e non nelle scuole. Alla riunione sarebbe rimasta solo la ministra leghista Erika Stefani. Giorgetti era a Palazzo Chigi ma non è entrato in consiglio proprio per l’intenzione di non votare il decreto legge.

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