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61 anni fa nasceva l'icona Moana Pozzi. Il mistero della morte e quegli amanti segreti

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Christian Campigli
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Icona di bellezza, trasgressione ed incessante ricerca di piacere. Una donna tanto appariscente, quanto fragile. Alla costante ricerca di se stessa e di un posto nel mondo. Corre l'anno 1961 quando, il 27 aprile di sessantuno anni fa, nasce a Genova Moana Pozzi. Grazie al padre, ricercatore nucleare, da adolescente vive prima a Lione, in Francia, poi in Canada ed infine in Brasile. Termina il liceo scientifico e poi, bella come il sole, inizia una scuola di recitazione. Partecipa anche a Miss Italia, nel 1981. Sei anni più tardi la scelta che, inevitabilmente, le cambia l'esistenza: entra nel team di Riccardo Schicchi e diventa una porno attrice. Sia chiaro, i “filmini” esistevano anche prima di Moana, ma lei riesce a rendere quelle pellicole eccitanti e mai volgari. Spesso recitate, al di là degli amplessi, in modo decoroso. Pubblica, a proprie spese “La filosofia di Moana”, un libro nel quale, senza fare i nomi, racconta delle sue esperienze a letto con personaggi famosi. Dando loro voti e giudizi. Tra i partner, c'è anche un esponente politico, riconoscibile in Bettino Craxi. All'epoca l'uomo più potente d'Italia.

 

 

Nel 1992, in piena Tangentopoli, la Pozzi si candida prima al Parlamento e poi alle comunali di Roma, col Partito dell'Amore. Una scelta che le regala le prime pagine di numerosi quotidiani, anche esteri. Sabina Guzzanti le dedica una maschera satirica, e, di fatto, la fa entrare nei salotti dell'Italia bene. Quella che di giorno si scandalizza di certe “sconcerie”, per poi correre in edicola ad acquistare l'ultimo film girato dall'attrice genovese. Muore il 15 settembre del 1994, in Francia, nazione che lei amava moltissimo, all'Hôtel-Dieu, l'ospedale di Lione, dove era ricoverata da cinque mesi. Un decesso avvolto dal mistero, ufficialmente dovuto ad un carcinoma. La sua giovane età, 33 anni, scatenano le indiscrezioni: in molti, a voce bassa, sostengono che abbia contratto l'Aids. Una teoria più volte smentita. Moana, avesse avuto a disposizione i social network, sarebbe diventata milionaria in pochi mesi. Il suo aspetto, per altro meraviglioso, è solo una delle chiavi del suo successo. La Pozzi diventa un'icona perché rappresenta al meglio l'evoluzione borghese del nostro Paese. Che prova, con lei e con ciò che rappresentava, ad affacciarsi al futuro. Dopo decenni di oscurantismo e di malcelate ipocrisie.

 

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