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Mario Draghi con Joe Biden si scopre pacifista: impegno per negoziati credibili in Ucraina

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Magari fosse il punto di una svolta. L'incontro tra Mario Draghi e Joe Biden, stando al contenuto delle dichiarazioni, pare essere una rivendicazione di quella linea europea di fronte alla quale, almeno fin qui, il premier italiano era sembrato discostarsi. «Dobbiamo utilizzare ogni canale per la pace, per un cessare il fuoco e l'avvio di negoziati credibili», ha detto l'inquilino di Palazzo Chigi. Subito dopo, la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, interpellata sul punto dai giornalisti, ha sì ribadito la disponibilità di una soluzione diplomatica, per quanto poi abbia fatto notare che «i russi non sono disposti a sedersi al tavolo».

 

Reazione del tutto prevedibile, quella americana, tuttavia le parole del Presidente del Consiglio italiano paiono portare acqua al mulino di una soggettività europea propria, in piena alleanza con gli Stati Uniti ma senza scadere nella sovrapposizione. «In Italia e in Europa ha rimarcato il Presidente del Consiglio - le persone adesso vogliono la fine dei massacri, di questa violenza e di questa macelleria e le persone pensano cosa possiamo fare per portare la Pace».

 

C'è sicuramente un sottinteso a tutto questo, ed è l'enorme contraccolpo nella dimensione economica nelle società europee che la guerra sta generando. La consapevolezza di questo aveva, nelle ultime settimane, allargato quel solco tra la dimensione dei partiti politici e quella dell'inquilino di Palazzo Chigi, che è un tecnico. Tanto che, in un'intervista di ieri al Corriere della Sera, anche Enrico Letta aveva contrapposto delle sfumature rispetto all'impostazione di atlantismo ortodosso fin qui tenuta da Draghi. E proprio il segretario del Pd, ieri, è stato tempestivo nel suo tweet di giubilo: «Chiaro e forte il messaggio di Draghi a Biden, priorità dell'Italia e dell'Europa è far cessare i massacri e arrivare alla pace. Ci rappresenta». Che tutto questo sortisca effetti nel breve periodo è presto per dirlo, ma in ogni caso è già qualcosa. Draghi si presenta al colloquio all'indomani della decisione degli States di adottare una legge per velocizzare e oliare la fornitura di armi a Kiev, ispirata a una misura del '41 che permise agli Stati Uniti di Roosevelt di armare l'esercito britannico di Hitler. E mentre a Roma alcuni tasselli della sua maggioranza continuano a fibrillare, leggi M5S e Lega.

 

Arriva alla Casa Bianca con 10 minuti di anticipo Draghi, per gli americani «the unitalian» proprio per quel sembrare, quanto meno ai loro occhi, così poco italiano. L'accoglienza che Biden gli riserva è calorosa: sorrisi e sguardi di intesa sotto i ritratti dei grandi Presidenti Usa del passato. E proprio in Biden il premier italiano potrebbe trovare un alleato prezioso nella battaglia europea per imporre un tetto al prezzo del gas, soluzione caldeggiata dall'Italia. Biden, del resto, è consapevole di quanto l'Ue giochi un ruolo fondamentale per gli Usa nella partita della guerra in Ucraina. «Un'Unione Europea forte - ha detto - è nell'interesse degli Stati Uniti. Fa bene a tutti».

Al termine del breve «spray» - nel gergo della Casa Bianca il breve scambio di dichiarazioni tra i leader che anticipa i bilaterali- arriva un fuoco di domande urlate dai cronisti, soprattutto americani. Draghi e Biden non si prestano alle risposte ma non risparmiano sorrisi: l'intesa è piena. Intanto Draghi il 19 si presenterà alla Camera per rispondere a un question time. Ma FdI e Cinque Stelle insistono: deve spiegarci cosa vuole fare per la crisi ucraina, un question time non basta, serve un'informativa. 

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