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Cartabianca, Donatella Di Cesare contro Biden: "Ha deciso di investire miliardi in questa guerra". La pace e gli Usa

Giada Oricchio
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“Ho visto un Putin dimesso”. Donatella Di Cesare, professoressa di filosofia teoretica dell’Università La Sapienza, ospite di "Cartabianca", il talk di Rai3, martedì 10 maggio, ha commentato il discorso del presidente della Federazione russa durante la parata militare per la Vittoria del 9 maggio al Cremlino: “Il discorso di Putin mi è sembrato dimesso, ho trovato significativo il fatto che abbia menzionato le vittime. A me pare chiaro che da parte di Putin e della Russia ci sia la volontà del negoziato con i soliti punti da trattare”.

Al contrario, la saggista condanna il comportamento degli Stati Uniti: “Via via mi sembra più chiaro il ruolo degli Usa, mi pare che il presidente Biden veda questa guerra sempre più come un investimento. Ha deciso di investire parecchi miliardi in questo conflitto. Secondo me c’è spazio per un negoziato, ma mi sembra che gli Stati Uniti non abbiano interesse alla pace. Il problema oggi è l’Europa, bisogna capire se finalmente vuole avere un ruolo di mediazione”.

Affermazioni che hanno mandato su tutte le furie il giornalista Alan Friedman: “Lei non può parlare perché non sa le cose”, “Delegittima l’interlocutore per non vedere la realtà” ha urlato la Di Cesare che poco dopo ha bacchettato anche il presidente del Consiglio Mario Draghi: “C’è un limite al superamento tecnico della politica. Draghi ha fatto molto male a fare questo viaggio senza prima passare per le Camere, è stato molto sbagliato. Non si può qualificare con l’etichetta di populismo chi la pensa diversamente, ne va della nostra democrazia, Draghi ha alle spalle un Paese che non lo segue: la maggioranza degli italiani vuole la pace. Ormai è evidente che gli interessi dell’Europa non sono quelli degli Stati Uniti”.

 

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