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Super green pass e obbligo di vaccino, il sottosegretario Andrea Costa esce allo scoperto sul lavoro. Cosa ci aspetta

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Il governo va spedito verso l'ulteriore estensione del super green passi su tutti i luoghi di lavoro. A parlare esplicitamente di obbligo di certificato verde, che si ottiene con il ciclo completo di vaccino o con la guarigione dal Covid entro sei mesi, in azienda è Andrea Costa, sottosegretario alla Salute nel governo Draghi, che in qualche modo conferma le indiscrezioni che vedono la misura vicino al varo, forse già il 5 gennaio con il primo cdm del 2022. Nei prossimi giorni, spiega Costa, ci saranno le condizioni o per ampliare l'obbligo di vaccino anti Covid per alcune categorie, oppure per estendere il super green pass a ulteriori categorie di lavoratori.

 

Intervenuto a RaiNews24, Costa ha confermato che allo studio c'è l'estensione dell'obbligo di super green pass in alcuni luoghi di lavoro che si vanno ad aggiungere a quelli già previsti dalle norme ani Covid. "D'altronde non possiamo permetterci di vanificare i sacrifici che gli italiani stanno facendo da oltre due anni - ha detto il sottosegretario - Siamo in una fase delicata e dobbiamo continuare con grande prudenza, responsabilità e rispetto delle regole". 

 

Poco prima, a Radio anch'io su Radio 1 Rai, Costa aveva detto che "sull’obbligo vaccinale il nostro Paese ha scelto una gradualità, siamo stati i primi ad introdurlo per alcune categorie. Abbiamo introdotto il Super green pass e confido che nel prossimo Consiglio dei ministri ci possa essere un’ulteriore estensione dell’applicazione" del certificato rafforzato. 

 

Il fatto è che "non è detto che con l’introduzione dell’obbligo automaticamente risolviamo il problema perché ci potrebbero essere milioni di cittadini che decidono di non rispettare l’obbligo. Quindi questo creerebbe altre difficoltà" ha ammesso Costa. "Nel momento in cui si introduce l’obbligo, chi non si vaccina potrebbe decidere di infrangere una norma e bisogna capire quale sarebbe la ripercussione nel Paese nelle varie attività e nei vari settori. Quindi - ha proseguito Costa - non è che con la parola magica ’obbligo vaccinale' risolviamo il problema. Il problema potrebbe essere ancora più grande perché potremmo trovarci di fronte a milioni di cittadini che decidono di non rispettare una legge. Non è così semplice. Credo che il percorso che ha scelto il governo della gradualità, a oggi, abbia portato dati positivi sul piano della vaccinazione".

 

Sul tavolo anche la vicenda delle mascherine FFP2, obbligatorie ad esempio sui mezzi pubblici, che stanno raggiungendo prezzi che pesano sui bilanci familiari. "Credo che sia giusto non aggravare i cittadini di ulteriori costi. Arriveremo ad un costo calmierato e l’obiettivo di non superare il costo di un euro credo sia assolutamente alla portata e raggiungibile" ha detto il sottosegretario. Che su una possibile quarta dose del vaccino anti-Covid fa sapere che, se le evidenze scientifiche indicheranno che occorrerà, "il governo dovrà farsi trovare pronto". 

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