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Tagadà, il sondaggio della Ghisleli gela tutti: ecco quanti italiani faranno la terza dose di vaccino

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La terza dose di vaccino contro il Covid 19 interesserà anche gli italiani compresi tra i 40 e i 60 anni, ma quanto sono disposti a farsi iniettare il richiamo? A dare una prima risposta sull'orientamento generale è un sondaggio presentato in esclusiva a Tagadà, il programma condotto su La7 da Tiziana Panella. A realizzarlo è stato l'itituto Euromedia Research di Alessandra Ghisleri e il dato che ne esce è particolarmente significativo. 

 

La domanda è secca: lei farà la terza dose? A dare una risposta affermativa è il 70,9 per cento degli intervistati, dato che corrisponde al 64,2 per cento dei maggiorenni italiani. Insomma, un sì convinto ma non unanime. Il resto del campione? Un rifiuto netto arriva da un numero relativamente esiguo, il 6,9 per cento degli italiani. Il dato che preoccupa in studio è il 22,2 per cento di indecisi, che rischiano di diventare uno scoglio da superare per il proseguimento della campagna vaccinale. Insomma, quasi il 30 per cento degli italiani non è convinto del richiamo che presto o tardi sarà chiamato a fare. 

 

In studio c'è Francesco Le Foche. L'immunologo, docente all'Università Roma la Sapienza, non nasconde una certa preoccupazione per il risultato del sondaggio della Ghisleri. Il fatto è che i richiami e le terze dosi sono fondamentali per contrastare la diffusione del virus, argomenta l'esperto. "Senza contare che potrebbero arrivare nuove varianti, perché questo è un virus che tende a replicare molto - spiega l'immunologo - E se alcune di queste repliche diventano varianti, allora rischiamo che in futuro il vaccino potrebbe non proteggerci".

 

Come fare? "Le vaccinazioni fermano queste repliche e per questo è importante continuare con" le terze dosi e la campagna vaccinale dei richiami, spiega Le Foche. 

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