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Roma, il ritorno di Balzaretti

Roma - Napoli

Dopo un anno e mezzo e due operazioni ha giocato con la Primavera Il medico che l'ha seguito nella riabilitazione: "Ora ha più forza e fiducia"

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Ha provato due operazioni, in una delle quali gli hanno tagliato i nervi per non sentire più dolore. E invece il dolore è rimasto. Sei giorni fa, dopo un anno e mezzo di sofferenze, Balzaretti è tornato tra i titolari di Garcia e ha giocato 45 minuti con la Primavera. Era incredulo persino lui, che a settembre stava pensando all'addio al calcio e, invece, contro il Napoli ha potuto correre a festeggiare la vittoria con i suoi compagni. Merito di una nuova cura, iniziata 5 mesi fa nella capitale, dopo aver girato il mondo e cercato di guarire affidandosi al bisturi. Niente da fare. Col morale sotto i piedi, Federico si è rivolto alla dottoressa Cristiana Ulivi: «Quando è venuto da me era totalmente demoralizzato, veniva da una fase riabilitativa non proprio semplice. Forse gli interventi non erano la soluzione ottimale per il suo problema. Ma lui è una persona estremamente forte, ha dimostrato grande professionalità fin dall'inizio. Abbiamo iniziato a lavorare a metà novembre nel mio studio ai Parioli, abbiamo proseguito le terapie fino a fine dicembre. Ha lavorato bene, l'elettromedicale non richiede molte sedute, abbiamo iniziato con 2-3 alla settimana, poi abbiamo diminuito fino ad una: in tutto saranno state meno di 15. Ha svolto anche un lavoro parallelo di forza, non a Trigoria. Lavoro con la Roma, ma non solo: anche con Lazio, Bologna, Sampdoria, Fiorentina, Parma e con giocatori della Juve e del Napoli. Io sono la fonte di tutto, quindi ci sono calciatori che vogliono venire direttamente da me, perché sono il responsabile italiano del sistema RSQ1». Come funziona? «Si tratta - spiega la Ulivi - di un lavoro complesso che richiede un allenamento specifico: oltre a ridurre l'infiammazione, va a rinforzare muscolarmente il paziente. L'RSQ1 permette di recuperare in tempi più brevi da qualsiasi problematica muscolo-scheletrica, incrementa la forza, individua le zone infiammate e imposta un lavoro ad personam». Balzaretti ha qualche certezza in più, ma è presto per parlare di incubo finito: «È sicuramente più fiducioso di prima. Noi abbiamo finito il nostro lavoro, a dicembre non aveva più dolore, si sentiva forte. Deve cercare di mantenere un buon livello di forza, è quando manca che ci si infortuna più facilmente. Adesso lo gestisce la Roma, è ben seguito. Io sarò sempre a sua disposizione».

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