Finalmente comincia il futuro

Igiochi sono fatti, la Roma sarà degli americani. L'avvio della trattativa in esclusiva con la cordata che fa capo al bostoniano DiBenedetto, equivale di fatto alla cessione del club che da qui ai prossimi venti/trenta giorni passerà finalmente di mano e potrà iniziare il lungo cammino per ricollocarsi là dove dovrebbe essere: tra le grandi del calcio italiano ed europeo. Il tempo dei giochetti, delle pressioni, delle telefonate e visite agli amici degli amici è finito, così come viene a crollare, seppur lentamente, tutto quel castello di ipocrisie che ha rallentato il cammino della Roma in questo ultimo periodo. Una zavorra della quale la squadra e la società non sentiranno la mancanza, con uno sguardo al futuro che non potrà non esser migliore. È tempo di prendere delle decisioni, di fare scelte precise e stabilire cosa sarà della Roma del futuro: il tempo delle promesse non mantenute, delle scommesse mai vinte, delle gerarchie stabilite dal dna piuttosto che dalla capacità è finito. È tempo di cambiare… tutto o quasi. È tempo di pensare a una Roma intesa come una società del futuro, snella, agile, ma allo stesso tempo credibile e in grado di agire da sola senza le elemosine dei grandi del calcio. Una spallata col passato per creare nuovi stimoli per quanti rimarranno, senza pensare a quello che è stato. Il messaggio degli americani è chiaro, resterà solo chi è capace e in molti stanno tremando: non gli onesti o i capaci ovviamente che saranno la base sulla quale ripartire. Inutili le telefonate, le richieste d'aiuto e colloqui: i giochi ormai sono fatti. E stavolta senza prigionionieri.