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Dopo gli errori negli ultimi turni si attende una svolta da Gussoni

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Ma il presidente dell'Aia deve rivedere anche la politica dei giovani

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La rinnovata classe di fischietti uscita da moggiopoli non si è ancora dimostrata all'altezza del tanto auspicato rinnovamento del nostro calcio. Anche se, ad onor del vero, domenica scorsa l'errore più grossolano è venuto da un veterano e per giunta non arbitro ma solo collaboratore di linea, quel Marco Ivaldi che per giunta vanta una sfortunata raffica di precedenti simili. Gussoni fa bene a difendere i suoi giovani arbitri da presidenti "piagnoni" come lo Zamparini di Palermo-Inter ma certo dovrà inventarsi qualcosa per aumentare drasticamente il livello tecnico degli uomini a disposizione del designatore Tedeschi. «Con il nostro sistema sperimentato domenica a Udine - dicono i tecnici del Cnr che lo hanno messo a punto - il gol fantasma di Torino-Empoli sarebbe stato regolarmente convalidato. L'arbitro, avvisato via radio in tempo reale che il pallone era entrato, avrebbe permesso ai toscani di passare in vantaggio». E Gussoni ieri si è subito adeguato. «Non potranno mai esistere arbitri infallibili, se muniti solo dei loro sensi» la valutazione del presidente dell'Aia, ammissione non diretta dell'evidente errore di Ivaldi e al tempo stesso un'altra sostanziale apertura all'uso della moviola per i gol-non gol. Gussoni come tutti i lunedì ha ricevuto il rapporto dei designatori e ha preso atto che le proteste di molti club per la giornata di serie A erano fondate. «Molto si può e si deve fare - ha però puntualizzato Gussoni - per migliorare l'efficacia delle prestazioni dei nostri arbitri sui campi di gioco partendo dall'importante certezza delle loro buona fede che anche l'ultimo turno di campionato ha messo in evidenza». Ora la Can di A e B, ovvero il designatore Tedeschi, «sta valutando in autonomia, con attenzione e assoluta serenità, le singole situazioni verificatesi nell'ultima giornata per analizzarne l'origine e prevenirne il ripetersi, pur nella situazione di emergenza da mesi in atto nel calcio italiano». Tradotto il soldoni, per Ivaldi si prospetta un lungo periodo di stop. Peccato che per vedere all'opera il marchingeno di Udine ci vorrà ancora molto tempo. «Seguiremo i tempi della Fifa», ha detto l'ex commissario dell'Aia Luigi Agnolin presente allo stadio Friuli per seguire l'esperimento durante Udinese-Reggina. «Ci sono questioni tecniche da mettere a punto e poi si dovrà istituzionalizzare la figura di un "quinto uomo" che sarà addetto al controllo delle immagini e che sarà in contatto radio con l'arbitro» Se tutto andrà bene, quindi, se ne riparlerà nel campionato prossimo, dopo che la Fifa avrà dato il suo placet. Intanto bisogna evitare di alzare troppo i toni della polemica e ieri sia il presidente dell'Empoli Corsi che quello juventino, Cobolli Gigli, hanno scelto la strada della pacatezza. «Non presentermo reclami» ha dichiarato il patron toscano mentre il dirigente bianconero, pur lamentandosi dell'atteggiamento molto rigoroso tenutoi sin qui dagli arbitri nei confronti della Juve, sottolinea che «nel mondo arbitrale c'è un malessere generale. Pagano l'inesperienza e in più escono dalla vicenda di caliopoli ancora molto scossi. Per questo non vogliamo alimentare polemiche in un momento difficile per la classe arbitrale. Il nostro dovere, come Juve, è quello di fare sport. È giusto analizzare eventuali errori ma bisogna anche cercare di dare una mano».

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