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Scoppia la guerra dell'Atac La Raggi contro il commissariamento

Il sindaco di Roma Virginia Raggi

Dopo il primo sì del Senato per collocare la municipalizzata all'interno di un organo statale. La sindaca: "Giù le mani dall'azienda dei romani"

Silvia Sfregola
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Il Senato ha approvato con 181 sì, 49 no e 9 astenuti l'odg presentato dalla maggioranza Pd e all'opposizione da FI che punta al commissariamento di Atac ma la sindaca Raggi non ci sta e su Facebook denuncia il complotto, l'ennesimo, contro i cittadini della Capitale. "Vogliono togliere l'Atac ai romani ma noi non lo permetteremo! L'Atac non si tocca perché è dei cittadini che l'hanno profumatamente pagata con le loro tasse. Per anni. La strana alleanza Pd-Fi, sì, sono proprio quelli del Patto del Nazareno, ha votato una mozione in Senato per chiedere che l'azienda di trasporto pubblico romano venga commissariata". Così senza mezzi termini, la Raggi commenta il primo sì di Palazzo Madama al commissariamento dell'azienda dei trasporti pubblici della Capitale. L'ok di Palazzo Madama all'odg di Pd e FI-PdL sul trasporto pubblico locale a Roma impegna il governo "a verificare il rispetto delle condizioni di sicurezza nel trasporto passeggeri e a valutare se sussistono le condizioni per attivare procedure straordinarie e per collocare temporaneamente la partecipazione di Atac all'interno di un organismo statale, affidando a una struttura ad hoc il risanamento dell'azienda". Se confermato dal governo il Comune non sarà più responsabile delle perdite e del risanamento della municipalizzata. "Questa mozione della vergogna, che è un insulto a tutti romani, è stata presentata proprio da quei partitucoli che dopo aver spolpato per anni la nostra azienda, dopo averla sovraindebitata, dopo averla abbandonata, senza manutenzioni, senza servizi degni di tale nome, adesso vogliono chiuderla regalandola ai privati - denuncia ancora su Facebook la sindaca grillina - E lo fanno adesso perché vedono che i romani hanno dato fiducia ad un movimento che da quello scempio sta facendo rinascere un'azienda: 150 nuovi bus in arrivo, riordinare i conti, biglietti elettronici, corsie preferenziali e tanto altro per il rilancio". "I loro giochi sono finiti e allora, per evitare che qualcuno possa scoprire tutto il marcio, vogliono riprendersela ancora una volta. E mentre lo fanno - sottolinea il primo cittadino - scappano dalle loro responsabilità di governanti: avrebbero potuto dare un bel segnale con la riduzione degli stipendi e invece distolgono ancora una volta l'attenzione dalle loro responsabilità. Ma stavolta non glielo permetteremo - conclude la Raggi - Se vogliono la guerra, la guerra avranno. Il trasporto pubblico locale è un servizio essenziale, Atac è nostra. Vergognatevi".

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