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Firenze, il sindaco Dario Nardella affossa il suo successore. Resa dei conti nel Pd

Christian Campigli
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Una vicenda locale che si sta trasformando in un autentico caso nazionale. Una scelta politica, frutto di una diversa visione del futuro della città o il pretesto per affondare chi è in rampa di lancio? A Firenze non si parla letteralmente d'altro. La storia, brevemente, racconta dell'assessore alla mobilità, Cecilia Del Re, che, lunedì scorso, ha aperto alla possibilità di deviare il percorso della futura tramvia nei pressi del Duomo. Una dichiarazione non concordata, né col sindaco, né con i vertici del Pd. Un'uscita infelice, frutto, secondo il primo cittadino “di ambizioni personali”. Che ha portato il sindaco Dario Nardella a decidere, in ventiquattr'ore, per la ritira delle deleghe da assessore. “È venuto meno il rapporto di fiducia”. Va ricordato che Cecilia Del Re, campionessa di preferenze nel 2019, era data come certa, ovvia candidata del Partito Democratico per lo scranno più alto di Palazzo Vecchio. “È stato un pretesto per compiere il rimpasto di giunta – ha sottolineato l'ex assessore - Ho appreso la notizia dagli organi di stampa, non sono riuscita a parlare col sindaco Nardella, gli ho chiesto un incontro, ho provato a chiamarlo, ma senza successo. Non basta cambiar pelle a livello nazionale se le stesse logiche perdurano a livello locale: il gesto odierno, i toni di questi giorni, non sono un bel messaggio".

 

 

 

Del Re si era spesa per portare voti e consensi a Bonaccini. Esattamente come Nardella. “Il trionfo di Elly Schlein e la notte dei lunghi coltelli a Botteghe Oscure ha cambiato tutto – racconta un dirigente del Pd fiorentino -. Qualcuno ha saputo chinar la testa e si è riciclato, nella speranza di una candidatura futura al Parlamento Europeo, qualcun altro ha dovuto pagare la propria scelta con la defenestrazione”. Vi è poi un tema, quello del maschilismo tra i dem, che viene sollevato, tra gli altri, dall'ex consigliere comunale Francesca Paolieri. Che in un post su Facebook scrive: “Quanta paura vi farà, cari maschietti al potere, questa giovane donna preparata, brava e con un sacco di voti e consensi? L'avete fatta fuori con motivazioni assurde e senza un filo di umanità e pensate che così sparisca?”. All'ombra del campanil di Giotto è partita la lotta, senza esclusione di colpi, per la successione a Re Dario. Una partita, per ora, tutta interna alla sinistra. La destra, sonnecchiando, osserva. E studia le prossime mosse. Perché mai come oggi la poltrona di sindaco di Firenze è diventata contendibile. 

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