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Sondaggi, Molinari rivela: perché la Lega ha ripreso a correre. Gli ultimi dati

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Riccardo Molinari, alla sua seconda legislatura nel ruolo di capogruppo alla Camera della Lega, in una lunga intervista a Libero commenta tra l’altro gli ultimi sondaggi politici che sono tornati a premiare il Carroccio. Un trend partito qualche settimana fa e che si sta consolidando, come dimostra ili mezzo punto guadagnato in sette giorni nella rilevazione Swg presentata lunedì 230 gennaio al Tg La7 di Enrico Mentana che vede la Lega al 9 per cento. Che è successo? "Una cosa molto semplice, che con un governo di centrodestra, anche chi prima era all’opposizione e su ogni provvedimento diceva 'si poteva fare meglio e di più' adesso si trova a fare i conti con la realtà. E quel che dico è confermato dal fatto che ora stanno facendo scelte in continuità con quelle del governo precedente".

 

Il Carroccio è tornato al governo dopo l'esperienzza con Mario Draghi. "Molti nostri elettori che erano rimasti delusi dalle scelte che avevamo condiviso con Draghi, oggi si stanno rendendo conto che erano le uniche possibili. E stanno tornando indietro. E non è finita qui, perché sono sicuro che più andremo avanti a governare e più la qualità delle soluzioni proposte da una classe dirigente preparata come la nostra, verranno fuori e ci faranno crescere ancora".

 

L'ultima delle tante battaglie leghiste è quella contro la stangata Europa sulla casa, le normative sull’efficientamento energetico in fase di approvazione che si concretizzerebbero con una maxi-tassa  per gli italiani: "Io e il mio omologo al Senato Romeo, abbiamo presentato una mozione che impegna il governo a contrastare questa direttiva. A decidere, infatti, sarà anche il Consiglio europeo, che è formato dai rappresentanti dei governi. Qualcosa però abbiamo già fatto. Inizialmente la norma prevedeva forti multe per chi non si adeguava per tempo e addirittura il divieto di vendere o affittare quegli immobili. Ora quei paletti sono stati tolti. Resta comunque il rischio per l’Italia di incappare in una procedura di infrazione. Il punto però è un altro. Se questa direttiva entrasse in vigore, i proprietari che non riuscissero ad adeguarsi perché non possono, vedrebbero ridotto il valore dei loro immobili. E questo non possiamo accettarlo. Anche perché l’obbligo di migliorare la classe energetica degli immobili entro il 2030 avrebbe un impatto devastante sulla nostra economia. Basti pensare che l’80% degli italiani ha almeno una casa di proprietà e questo vorrebbe dire un esborso fortissimo in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo. Sarebbe inaccettabile", spiega Molinari.

 

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