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Otto e mezzo, Giuli e il difetto di Meloni: "Cosa le manca rispetto a Draghi"

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Qual è il rapporto tra la premier Giorgia Meloni e i giornalisti? L'episodio di oggi alla conferenza stampa per la manovra finanziaria fa discutere a Otto e mezzo, su La7. La premier ha avuto un botta e risposta con i cronisti che le chiedevano di rispondere a tutte domande, mentre lei doveva andare a un appuntamento istituzionale. Alessandro Giuli respinge le tesi di chi pensa che Meloni abbia dichiarato guerra alla stampa e cita Massimo D'Alema che chiamava i giornalisti "iene dattilografe". 

 

Ma non è l'unico esempio. "Vi ricordate quando Giuseppe Conte disse a un giornalista: vieni al posto mio se credi di poter far meglio di me, ed era una conferenza stampa importantissima, in piena pandemia", spiega Giuli. "Tutto andato in prescrizione come gli applausi coreani a Mario Draghi". Poi il giornalista racconta un "difetto" di Giorgia Meloni: "le manca un po' il pathos della distanza, quello che consentiva a Draghi, quando era finito il tempo della conferenza stampa, di alzarsi e andarsene". 

 

Meloni invece "accorcia le distanze e quindi quando si fa una certa, come si dice a Roma, dopo un po' perde la pazienza". In questo caso ha sbagliato perché "non si dovrebbe generalizzare" tirando in ballo "voi giornalisti". Ma in ogni caso oggi la presidente del Consiglio "non si è lamentata per come viene trattata dalla stampa", ma "ha ricordato come è stato trattato da alcuni l'augusto Mario Draghi", conclude Giuli.

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