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Il centrosinistra non segue la Moratti e candida Majorino in Lombardia

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Pierfrancesco Majorino. È quello dell’europarlamentare del Pd il nome su cui la coalizione di centrosinistra punta in vista delle elezioni regionali in Lombardia. Ecco l’esito del tavolo di coalizione in videocollegamento organizzato dal segretario regionale dem, Vinicio Peluffo, e aperto agli alleati, a cui partecipano anche i rappresentanti di Sinistra italiana e dei Verdi, oltre a +Europa e ai Lombardi civici europeisti, perché il perimetro della coalizione è al momento sostanzialmente quello delle elezioni politiche del 25 settembre.

È stato «deciso di coinvolgere nella costruzione del programma alcune eminenti personalità della società civile e progressista lombarda, e di chiedere all’europarlamentare Pierfrancesco Majorino di guidare il lavoro della coalizione, candidandosi a Presidente di Regione Lombardia», si legge nella nota che arriva in serata. In cui si specifica poi che le forze coinvolte «si sono riunite completando il lavoro sulle priorità programmatiche condivise e che verranno offerte quale contributo alla stesura del programma del candidato presidente».

 

Se si votasse a febbraio, mancherebbero 87 giorni alle elezioni ma non c’è ancora il nome del candidato presidente della coalizione. A fare questo conteggio è Pierfrancesco Maran, assessore dem alla Casa del Comune di Milano, che nei giorni scorsi ha lanciato la propria disponibilità a correre per le primarie e anche oggi continuava a spingere per un ricorso ai gazebo per scegliere l’avversario di Attilio Fontana, in corsa per il centrodestra, e Letizia Moratti, appoggiata dal Terzo polo, mentre il M5S gioca per il momento ancora a carte coperte e potrebbe puntare su un «nome terzo».

Ma, alla fine, tutte le forze della coalizione convergono appunto su Majorino, "figlio" come Maran della generazione Pisapia ed oggi eurodeputato dem. Anche +Europa, alla fine, converge su di lui. Ma il segretario, Benedetto Della Vedova, mette le cose in chiaro: «Più Europa si alleerà con il centrosinistra per le elezioni regionali in Lombardia solo se non ci sono i 5Stelle». 

Majorino, ai microfoni di La7, in giornata ha chiarito che una sua discesa in campo nella corsa a Palazzo Lombardia sarebbe possibile a certe condizioni: «Se me lo propongono e solo se c’è un largo consenso e se ci sono le condizioni per farlo». Quello che esclude l’eurodeputato dem è un ’mandato esplorativò per vedere se anche il Movimento ci sta, anche perché i tempi sono stretti e il rischio che si corre è che «non tocchiamo palla» nella corsa a Palazzo Lombardia.

 

Dal canto suo, intanto, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, chiarisce che «il mio nome non c’è mai stato, l’ho detto duecento volte che non ero interessato, ma non perché pensi che non sia un ruolo significativo, ma perché nel mio modo d’essere non è corretto. Dopo che i cittadini con una votazione ti hanno riaffidato la fiducia, andare via dopo un anno non è nel mio modo d’essere. Fosse capitato in un altro momento ci avrei pensato, ma io in realtà non ci ho mai pensato».

Fra i primi a commentare l’esito del tavolo di coalizione è Sinistra italiana Lombardia, che «esprime soddisfazione per la scelta di Pierfrancesco Majorino come candidato del centrosinistra alle elezioni regionali in Lombardia». «Il profilo dell’europarlamentare lombardo - spiega il partito guidato da Nicola Fratoianni - corrisponde alle caratteristiche di una figura nettamente differente per storia, posizioni e credibilità a quelle di Attilio Fontana e Letizia Moratti espresse nel campo del centrodestra». 

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