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L'aria che tira, De Masi scommette: il Reddito di cittadinanza non cambierà

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Domenico De Masi è pronto a scommettere che il Reddito di cittadinanza non solo non sarà cancellato, ma neanche modificato dal governo di Giorgia Meloni. Il sociologo da tempi non sospetti vicino alla galassia dei 5Stelle nel corso de L'aria che tria, il programma condotto da Myrta Merlino su La7, spiega perché gli annunci della maggioranza sul sussidio trillino saranno a suo dire disattesi. 

 

"Riparliamone tra sei mesi, resterà tutto uguale - afferma De Masi - Gli cambieranno nome ma forse non avranno neanche il coraggio di chiamarlo diversamente". Perché da una parte c'è il sussidio alle categorie fragili che non si può toccare, e che anzi la stessa Meloni ha detto di voler alzare. Poi ci sono quelli "che lavorano ma guadagnano talmente poco" che non possono fare a meno del reddito. "Restano quelli che potrebbero lavorare ma non hanno un posto". Ebbene, dopo tre anni dalla laurea "il 52 per cento non ha trovato lavoro" argomenta il sociologo che argomenta: se è difficile per un ingegnere, "figuriamoci per un barbone. E nel frattempo che fa questa persona, muore di fame. Gli daranno un sussidio, e resterà tutto più o meno come adesso" è la previsione di De Masi.

 

Oggi il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, in una intervista al Fatto ha detto che a ottobre i percettori del Reddito sono scesi a circa 2,45 milioni di persone, corrispondenti a 1,16 milioni di nuclei familiari. "Circa il 20% dei percettori già lavorava, con guadagni minimi, fin dall’inizio della misura e non ha smesso di farlo, anzi ha aumentato la propria offerta sul mercato, come abbiamo rilevato nell’ultimo rapporto annuale Inps. Un dato sufficiente a rilevare che il reddito non incentiva a stare sul divano", dice Tridico. 

 

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