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Panico in Vaticano. La svolta "meloniana" del Papa manda in tilt la Cei

Le parole di Francesco sull'Europa che "non deve lasciare sola l'Italia" hanno spiazzato i vescovi. Che provano a correggere

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Il Papa che richiama l'Europa e le chiede di dare una mano all'Italia per gestire l'emergenza migranti spiazza i vescovi. E provoca un vero e proprio psicodramma tra chi, in Vaticano, non si aspettava che Francesco fornisse un simile assist politico a Giorgia Meloni.

A raccontare il gustoso retroscena è Stefano Zurlo su "Il Giornale". di Stefano Zurlo. Il tema sono le parole del Papa sul volo di rientro dal Bahrein. Quel richiamo all'Europa: «L'Italia non può fare da sola» davanti al dramma dei profughi. "Così, ieri - racconta Zurlo - il vicepresidente della Cei, monsignor Francesco Savino, esprime in qualche modo il disagio di parte dell'episcopato con una frase mirata: «Non utilizziamo Papa Francesco come copertura di scelte politiche». E monsignor Giancarlo Perego, presidente della fondazione Migrantes, organismo della Cei, attacca esplicitamente l'esecutivo a proposito di quanto sta accadendo a Catania: «La situazione è drammatica, anticostituzionale, non rispetta le famiglie che sono su queste navi, non rispetta il diritto fondamentale al soccorso della Convenzione di Ginevra». Evidentemente, il discorso del pontefice viene filtrato attraverso la sensibilità dei vertici della Cei che difendono una linea tradizionale".

Il Giornale ha provato a investigare all'interno di questa spaccatura. «Il 70% dei miei colleghi - spiega al Giornale un vescovo che vuole mantenere l'anonimato - ha un'impostazione di sinistra, ma la sinistra ha perso la connessione con il popolo e dunque anche i capi della Chiesa italiana vivono questa difficoltà culturale e pastorale. Bergoglio invece ha un'altra matrice: è un gesuita, attaccato in passato perché ritenuto di destra, e come tale ha frequentato il potere. È più pragmatico: in questo momento il popolo italiano ha scelto la destra, dopo anni di governi nati fuori dalle urne, e lui dà credito a questa soluzione, senza pregiudizi».

Insomma, anche in Vaticano si fanno i conti con il mutato contesto politico italiano. E c'è qualcuno che, nella nuova situazione, fatica a ritrovarsi.

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