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Elezioni, Giorgia Meloni vede già Palazzo Chigi: il monito a Sergio Mattarella. Poi la promessa sulle bollette

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Giorgia Meloni dice tutto. La presidente di Fratelli d’Italia ha partecipato all’evento ‘La Piazza’ di Affaritaliani a Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi e ha affrontato diversi temi in vista delle elezioni del 25 settembre: “Io premier? Se vincesse il centrodestra e ci fosse l’affermazione di FdI non ho ragione di credere che Sergio Mattarella possa assumere una scelta diversa. L’anomalia non sarei io, lo è stata Mario Monti. Quante donne nei ministeri in un eventuale governo di centrodestra? Se io facessi il capo del governo, per le donne sarebbe già una bella novità. Io penso che le donne abbiano una capacità di concretezza e una minore disponibilità al compromesso ma non credo nelle quote, io sono per l’abolizione delle quote. Non ho condiviso quando Enrico Letta ha imposto i capigruppo donna in Parlamento. Io penso che se sei imposto, non sei il capo, non puoi guidare il gruppo bene e non fa bene neanche a te. La lista dei ministri? Non dico nulla... Io non parlo con nessuno di questo tema, se non con me stessa alla fine della giornata… Ho letto cose incredibili. Non passo il tempo a spartire poltrone, i governi si fanno sulla base dei risultati elettorali. Quello che posso dire è che saremo pronti”.

 

 

Tornando a temi di maggiore attualità a Meloni viene chiesto conto delle mosse da fare contro il caro bollette: “Questo non è un tema che non possiamo far finta di non vedere... Il governo in carica può fare qualcosa subito. Se sono d’accordo anche le altre forze politiche, ci troviamo domani in Parlamento e approviamo una proposta per abbattere le bollette. Lo Stato non ci deve guadagnare sull’aumento delle bollette. Fdi è disposta ad andare lunedì in Parlamento per votare una proposta che possa abbattere i costi delle bollette del 30%”. È poi il turno del reddito grillino: “Il reddito di cittadinanza, per come è fatto, va abolito. L’errore è che mette sullo stesso piano dell’assistenza chi può lavorare e chi non può lavorare. Uno Stato giusto non fa una scelta di questo tipo, perché discrimina chi è più debole. È certo che ci vuole uno strumento di assistenza per chi non può lavorare, ma per chi può lavorare, bisogna trovare un posto di lavoro. È diseducativo dire a un ragazzo di 20 anni ‘ti do il reddito di cittadinanza’. Penso che il lavoro in sé abbia una dignità”.

 

 

“C’è - evidenzia ancora Meloni - un grande scollamento tra quello che trovo in piazza e quello che leggo sui giornali... Si riesce a parlare pochissimo di contenuti. A sinistra si inventano cose assurde per cercare di screditarti. Che bisogno c’è di prendere una frase che ha detto la Meloni, reinventarla e mistificarla per gettare del fango? La sinistra ha pochi argomenti e l’unico loro argomento in campagna elettorale è dire che la Meloni è un mostro... Io non mi considero un mostro, ma questo è disperazione da parte loro. Ormai - conclude tristemente la numero uno di FdI - leggo pochissimo i giornali, vado avanti per la mia strada e non guardo in faccia a nessuno”.

 

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