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Carlo Calenda "vede" il ritorno di Draghi in sei mesi. Il piano per stoppare il centrodestra

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Carlo Calenda gioca a carte scoperte e in una intervista al Corriere della sera svela  strategia del terzo polo formato da Azione e Italia viva di Matteo Renzi." Chiunque dovesse vincere alle elezioni del 25 settembre  al governo non durerebbe "più di sei mesi", viste le "enormi contraddizioni interne", afferma Calenda che spera di sottrarre al centrodestra la vittoria. Missione impossibile? "Niente affatto. Il proporzionale conta moltissimo in queste elezioni. E sei noi prendiamo dal 10% al 15%, si può fermare questo gioco della politica contro che ha dilaniato il Paese negli ultimi trent'anni". 

 

Calenda spera nell'exploit  come nelle elezioni per il Campidoglio: "A Roma siamo partiti con i sondaggi al 6% e abbiamo finito al 20. Il nostro risultato servirà ad obbligare questi partiti irresponsabili ad andare avanti con Draghi invece di ricominciare a demolire il lavoro fatto. Non è una corsa contro, è una corsa per il Paese. Per avere un governo con Draghi o comunque che abbia autorevolezza, programmi, concretezza, visione", spiega il segretario di Azione. 

 

Calenda torna poi a parlare di Giorgia Meloni ("Non penso che ci sia il rischio di un governo fascista" ma con lei si rischia "l'isolamento totale dall'orbita dei grandi paesi europei" e "il caos") e di Silvio Berlusconi: "A lui interessa solo il Quirinale". E naturalmente del Pd: Enrico Letta ha scelto "alleanze che rendevano impossibile un programma di coalizione.E infatti correranno con quattro programmi diversi: una finta coalizione che non potrebbe mai governare". Intanto giovedì, annuncia Calenda, "presenteremo  il programma con le ministre Bonetti, Carfagna e Gelmini. Primo punto continuare con il lavoro sul Pnrr". 

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