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Extraprofitti per tagliare le bollette, la ricetta di Carlo Calenda contro il caro energia

Federica Pascale
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Prelevare dagli extra profitti delle aziende energetiche per abbassare il prezzo delle bollette e della benzina. Carlo Calenda, ospite durante la puntata di lunedì 11 aprile de L’aria che tira, il talk show politico in onda la mattina su La7, lancia il suo piano per risolvere nel breve termine l’emergenza energetica. “Noi abbiamo proposto un piano al governo per arrivare in 12 mesi all'embargo, allo stop del gas russo – dichiara il leader di Azione - così come proporremo al governo, con un emendamento, di prelevare dagli extra profitti delle aziende energetiche non 4 miliardi ma 20 miliardi, cioè il 50% di questi extra profitti". Urge sottolineare che questi extra profitti “non sono fatti per abilità delle aziende ma per una circostanza straordinaria cioè la guerra".

 

 

 

 

 

Calenda invita ad essere seri, perché su questi temi “rischiamo di perdere il controllo dell'inflazione e, a ottobre, di avere gravissimi conflitti sociali.” L’opzione di rinunciare al gas russo non è convincente, troppo rischiosa per le aziende italiane: “Rinunciare a 30 miliardi di metri cubi di gas russo vuol dire fermare la produzione industriale, generare circa 600.000 disoccupati, far crescere molto l'inflazione” sottolinea. “Non è una questione di condizionatori, che volentieri tutti saremmo disposti a spegnere per aiutare gli ucraini, ma una questione molto più ampia, peraltro piena di contraddizioni” afferma Calenda, pizzicando Draghi e la sua uscita spiacevole sui condizionatori, il quale funzionamento potrebbe in qualche modo essere alternativo alla guerra in Ucraina, invasa ormai da settimane dall’esercito russo. “Prima citavate quello che diceva la Meloni, ma i parlamentari della Meloni in Parlamento europeo hanno votato l'emendamento che diceva lo stop totale immediato al gas russo. La stessa cosa hanno fatto quelli di Berlusconi, e poi Berlusconi ha detto che è una cosa sbagliata” denuncia il leader di Azione, puntando il dito con chi dice senza agire coerentemente. “Bisogna essere seri” rimprovera.

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