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Quirinale, era tutta una messinscena? "Troppe foto di trasloco. In Sicilia..." la bomba di Gianni Minoli su Mattarella

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A Stasera Italia si torna a parlare della rielezione di Sergio Mattarella al Quirinale e alle dinamiche che hanno portato al bis del presidente della Repubblica. Mercoledì 2 febbraio nella trasmissione condotta da barbara Palombelli su Rete 4 c'è il giornalista del Corriere della sera Tommaso Labate. Siamo davanti a un unicum politico, che non c'è nell'ipotetico manuale della politiva. "Siamo all'indomani di una elezione in cui quasi 800 parlamentari si sono messi d'accordo e hanno votato lo stesso Presidente della Repubblica", argomenta Labate.

 

Secondo il predetto manuale siamo davanti a una scelta unanime che mette d'accrodo la maggioranza. Sbagliato: "I numeri mentono perché la partita del Quirinale, al di là del suo esito ultra maggioritario finale, ha balcanizzato i partiti, non li ha messi gli uni contro gli altri". C'era una faglia che attraversava tutti i partiti divisi al loro interno in due fazioni, una favore di Mario Draghi presidente della Repubblica, e l'altra contraria. "È come la tettonica a zolle, il Parlamento è frastagliato al proprio interno da questa frattura che per fortuna il presidente Mattarella ha risolto" è il pensiero del giornalista. 

 

In studio c'è Giovanni Minoli, storico autore Rai di Mixer. La Palombeli gli chiede se allora la trovata degli scatoloni di Mattarella al Quirinale prima del voto era tutta una messinscena. "Troppe fotografie del trasloco" dice il giornalista che rivela: "tutti gli amici siciliani intelligenti che mi è capitato di sentire in quei giorni erano tranquilli, perché sapevano che Mattarella sarebbe rimasto dov'era". 

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