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Il Vaticano a valanga contro il ddl Zan: “Intervenga Mario Draghi, viola il Concordato”

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Bomba sul Ddl Zan da parte del Vaticano. Secondo il Corriere della Sera dallo Stato della Chiesa avrebbero "attivato i propri canali diplomatici per chiedere formalmente al governo italiano di modificare il ddl Zan", perché secondo la Segreteria di Stato, "violerebbe in alcuni contenuti l’accordo di revisione del Concordato”. A muoversi, scrive il quotidiano, sarebbe stato monsignor Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato, che lo scorso 17 giugno si sarebbe presentato all’ambasciata italiana presso la Santa Sede e avrebbe consegnato nelle mani del primo consigliere una "nota verbale", una comunicazione formale preparata in terza persona e non firmata. Nel documento le preoccupazioni della Santa Sede: "Alcuni contenuti attuali della proposta legislativa in esame presso il Senato — recita il testo — riducono la libertà garantita alla Chiesa Cattolica dall’articolo 2, commi 1 e 3 dell’accordo di revisione del Concordato”. La questione sollevata dal Vaticano è stata poi trasmessa dal Ministero degli Esteri alla presidenza del Consiglio ed è al vaglio di Palazzo Chigi.

 

 

Subito si è scatenato il dibattito politico sulla mossa inaspettata. ”La posizione di Forza Italia è contro la legge Zan, ma non siamo una caserma e ci sarà qualcuno che può pensarla in maniera diversa. Ma la legge Zan limita gli spazi di libertà invece di farli crescere. Nel contenuto della proposta di legge ci sono posizioni che finiscono per limitare la libertà di opinione e di espressione. Riguardo la mossa del Vaticano, c'è un Concordato, loro chiedono il rispetto del Concordato, vedremo la risposta del Governo” le parole del coordinatore di Forza Italia, Antonio Tajani, a Radio 24.

 

 

Sull’eventuale blocco della legge Zan si è espresso anche Enrico Letta, segretario del Partito Democratico: “Noi sosteniamo la legge Zan - le parole a Radio anch'io su Rai Radio1 - ma, naturalmente, siamo disponibili al dialogo. Sosteniamo l'impianto della legge, che è una legge di civiltà”.

 

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