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Citò la Bibbia, ministro a processo per incitamento all'odio

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L'accusa è di incitamento all'odio. Il ddl Zan  finlandese miete le prime eccellenti vittime. Ad andare a processo sarà, infatti, l'ex ministro Paivi Rasanen perché citò passi della Bibbia giudicati offensivi nei confronti degli omosessuali. La parlamentare rischia ora il carcere a causa di una legge molto simile al nostro Ddl Zan, giudicato "innocuo". L'ex ministro, da un ventennio in Parlamento e medico di professione è finita nel mirino per aver tweettato una critica alla decisione della Chiesa di appoggiare il gay pride del  2019. Nel post la Rasanen riportava un passaggio della Bibbia di Paolo: «Perciò Dio li ha abbandonati all’impurità secondo i desideri del loro cuore, così da disonorare fra di loro i propri corpi, poiché essi hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno venerato e adorato la creatura al posto del creatore, che è benedetto nei secoli. Amen. Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s’addiceva al loro traviamento» (Romani 1,24-27).

Per questo è stata denunciata, nonostante avesse spigato che non voleva insultare alcuna minoranza. Dalla denuncia al rinvio al giudizio il passo è stato breve. Rasanen rivendica il diritto a professare la sua fede ma l'accusa è di incitamento all'odio verso gli omosessuali. Ora se la dovrà vedere col giudice in tribunale. "Non mi lascerò intimidire - ha già detto attraverso i suoi legali - non posso accettare che si possa finire in carcere per avere espresso le mie convinzioni religiose".

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