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Conte sulla graticola. Renzi insiste: non calano i contagiati, crescono i disoccupati

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Il premier Giuseppe Conte è sotto assedio, nelle piazze, in Parlamento e anche nel suo governo. Il leader di Italia Viva Matteo Renzi alza l'asticella del pressing:  non diminuiscono i contagiati, aumentano solo i disoccupati. E dopo le petizioni contro le chiusure indiscriminate e la richiesta di rettificare l'ultimo Dpcm, arriva ad accusare il premier di opportunismo politico e ad ammettere che il decreto nasce da "emozioni passeggere", non da "basi scientifiche".

"Leggo polemiche sulla nostra semplice richiesta al Premier di rivedere il Dpcm. Chiudendo ristoranti alle 18 e chiudendo i luoghi della cultura non diminuiscono i contagiati: aumentano solo i disoccupati", scrive su Facebook Renzi. E fin qui, niente di strano, siamo abituati agli attacchi del partito centrista galvanizzato di essere l'ago della bilancia della maggioranza. Ma poi attacca Conte sui motivi alla base delle nuove misure: "Chiedere di riflettere su basi scientifiche e non su emozioni passeggere è un atto di responsabilità contro la superficialità".

 

 

E smaschera l'Avvocato del popolo sulla collegialità delle scelte: "E a chi ci chiede: ’dite queste cose al tavolo di maggioranza', ricordo che stiamo aspettando da oltre un mese il tavolo politico che abbiamo chiesto e che sarà convocato dopo gli Stati Generali dei Cinque Stelle". Touché. "E poi confesso che ci sono abituato: anche ad aprile dicevamo cose scomode che poi però si sono rivelate vere. Prima ci insultano, poi ci ignorano, poi ci danno ragione senza ammetterlo. I decreti vanno adottati su base scientifica, non su emozioni passeggere. La situazione sanitaria è seria: la politica deve essere all’altezza, continua Renzi.  Il fuoco amico di Italia Viva è solo l'ultimo dei problemi di Conte, assediato dagli industriali e da mezzo comparto produttivo. 

 

 

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