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Dpcm, la nuova stretta. Conte: potere ai sindaci per il coprifuoco. Per palestre e piscine ancora una settimana

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Il numero dei contagi è in ascesa e il governo Conte corre ai ripari con il secondo Dpcm di ottobre per piegare la curva dei contagi, è il Dpcm-ultimatum per scongiurare un altro lockdown che darebbe il colpo di grazia all'Italia. Il premier presenta le nuove regole più stringenti: stop agli sport di squadra dilettantistici, i sindaci hanno il potere di disporre il coprifuoco alle 21, per palestre e piscine il governo si riserva ancora sette giorni per decidere ma lancia l'aut aut. Poi c'è la stretta sulla movida: nei bar e ristoranti consumazioni solo al tavolo dalle 18 alle 24. Le scuole invece restano aperte confermando in sostanza quanto contenuto nella bozza del Dcpm circolata prima della conferenza.

Per quanto riguarda la scuola sì alla didattica a distanza alternata in caso di criticità ma in quanto "asset fondamentale". proseguirà in presenza . Sarà implementato lo smartworking perché - il premier lo ribadisce - bisogna evitare un nuovo lockdown. Adesso è il momento dell'autoregolamentazione per tutelare anche l'economia perché un'altra chiusura rappresenterebbe una sciagura per il Paese.

Cinque giorni dopo l'ultimo decreto il premier lancia così un nuovo Dpcm, l'undicesimo dell'era Covid-19, per tutelare "salute ed economia" con "proporzionalità". Il premier si presenta in conferenza stampa dopo una domenica difficile tra riunioni di maggioranza e dialogo con gli enti locali. Intanto però le infezioni aumentano con quasi 12mila casi e serve una nuova sterzata: "La curva del contagio è preoccupante, i numeri sono seri, c'era l'urgenza di intervenire".

Il come è affidato ad un testo che stringe le maglie ma non chiude totalmente, lasciando libere le attività produttive e il commercio al dettaglio, cercando di limitare il mondo dello svago. Il lockdown di marzo "si deve evitare", ripete anche il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, che parla di misure "mirate".

Rimane vietato lo sport di contatto a livello amatoriale e non sono consentite competizioni per attività dilettantistica di base, mentre i sindaci "potranno disporre la chiusura al pubblico dopo le ore 21 di vie e piazze dove ci saranno assembramenti", spiega Conte. Una disposizione che scatena la rabbia dell'Anci, con il numero 1 Antonio Decaro che ribatte: "Il Governo, senza nemmeno affrontare il tema nelle numerose riunioni di queste ore, inserisce in un Dpcm una norma che sembra avere il solo obiettivo di scaricare sulle spalle dei sindaci la responsabilità del coprifuoco agli occhi dell'opinione pubblica. Questo non lo accettiamo".

Dal canto suo l'inquilino di Palazzo Chigi annuncia la ricetta sui ristoranti ("Chiuderanno alle 24 e si potrà stare per un massimo di sei persone per singolo tavolo. Tutti i ristoratori dovranno affiggere un cartello con quante persone ammesse"), e ammette le difficoltà: "Siamo consapevoli che ci sono ancora diverse criticità: facciamo 600mila tamponi al giorno ma certo non possiamo tollerare le file di ore". La scuola continuerà in presenza, mentre "non ci saranno più elargizioni a pioggia". Il motivo? Ci sono segnali di una ripresa "vigorosa" nel terzo trimestre e le risorse vanno usate con avvedutezza con l'impegno a ristorare le categorie più colpite.

Il nuovo Dpcm prova a tamponare una situazione delicatissima perché, come ammette Conte, "il provvedimento dovrà consentirci di affrontare la nuova ondata di contagi. Dobbiamo mettere in campo misure per scongiurare un lockdown generalizzato, che potrebbe compromettere severamente l'economia". "Non possiamo perdere tempo", scandisce a inizio conferenza, quasi rispondendo a chi lo accusa di essere stato tardivo nella risposta alla seconda ondata.

Il Dpcm è frutto di un intenso dialogo, spiega, e sono stati informati i presidenti delle due Camere e i leader delle opposizioni. "Andro in aula il prima possibile, tra martedì e mercoledì", conferma il premier. "Una telefonata di 60 secondi stasera alle 21.31 prima di andare in diretta tivù non il mio concetto di "collaborazione", replica il leader leghista Matteo Salvini.

Tutte le nuove misure nella bozza del Dpcm-ultimatum

I SINDACI DISPONGONO IL COPRIFUOCO
 "I sindaci dispongono la chiusura al pubblico, dopo le ore 21, di vie o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, fatta salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private".

Sì ALLA DIDATTICA A DISTANZA IN CASO DI NECESSITA'
"Previa comunicazione al Ministero dell'Istruzione da parte delle autorità regionali, locali o sanitarie delle situazioni critiche e di particolare rischio riferito ai specifici contesti territoriali, le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell'organizzazione dell'attività didattica, incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata, che rimane complementare alla didattica in presenza".

EVENTUALI TURNI POMERIDIANI PER LE SCUOLE 
Modulare "ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l'eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l'ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9".

MASSIMO SEI PERSONE PER TAVOLO NEI LOCALI
"Le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite dalle ore 5,00 sino alle ore 24,00 con consumo al tavolo, e con un massimo di sei persone per tavolo, e sino alle ore 18.00 in assenza di consumo al tavolo; resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l'attività di confezionamento che di trasporto, nonché, fino alle ore 24,00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze".

OBBLIGO CARTELLO NUMERO MASSIMO PERSONE NEI LOCALI
"E' fatto obbligo per gli esercenti di esporre all'ingresso del locale un cartello che riporti il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente nel locale medesimo, sulla base dei protocolli e delle linee guida vigenti".

STOP A CONGRESSI, SAGRE E FIERE LOCALI
"Sono vietate le sagre e le fiere di comunità. Restano consentite le manifestazioni fieristiche di carattere nazionale e internazionale ed i congressi, previa adozione di protocolli validati dal Comitato tecnico-scientifico, e secondo misure organizzative adeguate alle dimensioni ed alle caratteristiche dei luoghi e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro". "Sono sospese tutte le attività convegnistiche o congressuali, ad eccezione di quelle che si svolgono con modalità a distanza", viene disposto.

RESTANO APERTI BAR E RISTORANTI NELLE AUTOSTRADE
"Restano comunque aperti gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande siti nelle aree di servizio e rifornimento carburante situati lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro".

NELLA P.A. OBBLIGO DI RIUNIONI A DISTANZA
Nell'ambito delle pubbliche amministrazioni le riunioni si svolgono in modalità a distanza, salvo la sussistenza di motivate ragioni di interesse pubblico; è fortemente raccomandato svolgere anche le riunioni private in modalità a distanza.

SALE GIOCHI APERTE DALLE 8 ALLE 21
Le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo sono consentite dalle ore 8 alle ore 21. L'apertura è consentita a condizione che le Regioni e le Province autonome abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento delle suddette attività con l'andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e che individuino i protocolli o le linee guida applicabili idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi; detti protocolli o linee guida sono adottati dalle Regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali.

 

 

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