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Governo amico del Sud? E' falsoL'Europa smaschera il bluff di Conte

La lettera della Commissione Ue: "Investite troppo poco nel Meridione. Avanti così e vi togliamo i fondi"

Carlantonio Solimene
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Un governo amico del Sud? Non proprio. Nonostante il premier Giuseppe Conte abbia agitato spesso in queste settimane la questione meridionale, dall'Europa arriva un monito che svela come in realtà l'esecutivo "rosso-giallo" - e anche quelli che l'hanno preceduto, a dire il vero - abbiano fatto davvero poco per rilanciare il meridione. Si tratta di una lettera inviata dalla Commissione Ue al governo nei giorni scorsi, nella quale si spiega che se l'esecutivo non incomincerà a "coinvestire" i fondi europei per la crescita, questi presto potrebbero essere tagliati. L'Unione Europea si riferisce agli investimenti che teoricamente erano destinati al Sud. In particolare, l'impegno dell'Italia era quello di destinare al Sud risorse pari allo 0,47% del pil del Mezzogiorno nel triennio 2014-2016. Ebbene, quella percentuale si è invece fermata al 40%. Se si allarga la forbice al 2014-2017, la percentuale scende allo 0,38%, mentre il governo italiano aveva garantito tra il 2014 e il 2020 una percentuale di investimenti pari allo 0,43% del pil meridionale. Solitamente, gli aiuti europei devono essere "aggiuntivi" e non "sostitutivi" rispetto agli stanziamenti delle singole nazioni. Quindi, se i governi non "cofinanziano" i fondi comunitari, questi vengono ritirati. Il quadro drammatico della situazione è stato fotografato dal direttore generale per la Politica regionale della Commissione Ue, Marc Lemaitre. "Non conosco nessun altro Paese - ha detto - che ha una situazione così debole riguardo gli investimenti pubblici". "Gli sforzi europei - ha aggiunto - sono stati neutralizzati dai tagli agli investimenti pubblici nel Mezzogiorno". Nonostante, quindi, l'istituzione di un ministro per il Sud, l'attenzione dei governi alla parte più "bassa" dello Stivale rimane deficitaria. E i proclami servono a poco.

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