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Crescono le imprese under 35 Vincono puntando su marketing, innovazione e cibo biologico

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.Altri ci provano mettendo a reddito terre di famiglia abbandonate da tempo. Sta di fatto che una generazione nuova si affaccia nel mondo agricolo e, a differenza dei padri, porta competenze, cultura personale e innovazione. E i risultati si vedono. Sono oltre 100 mila gli under 35 che hanno scelto l'agricoltura per scommettere sul futuro con risultati che cominciano a dar loro ragione. Le aziende dei giovani secondo la Coldiretti sono più grandi della media e possono contare su una superficie superiore di oltre il 54% alla media (9,4 ettari rispetto alla a 6,1), un fatturato più elevato del 75%o della media (18.720 Euro rispetto alla media nazionale di 10.680) e il 50% di occupati per azienda in più. Per vincere la sfida hanno puntato sul cibo biologico intercettando le esigenze di sicurezza alimentare sempre più forti nei consumatori. Il 3,7% delle imprese giovani non usano pesticidi e prodotti chimici contro il 2,1% in media. Non solo. A far crescere i bilanci aziendali contribuisce anche l'esperienza maturata in settori diversi e la cultura di base. Il 25% di chi ha puntato da poco sulla terra ha una laurea o frequenta le Università mentre oltre la metà ha aperto un sito internet. Un segno della considerazione del settore commerciale e dell'internazionalizzazione sui mercati per aumentare i ricavi. Molti di loro hanno solo problemi di credito concesso col contagocce e comunque nella maggior parte dei casi non sviluppato per tenere conto delle specificità del settore agricolo. Così molti volenterosi incontrano qualche difficoltà nell'acquisto della terra che solo nel 54% dei casi è in proprietà. Per questo molto si spera nella proposta del ministro dell'agricoltura, Luca Zaia che ha intenzione di concedere terre statali incolte ai giovani che vogliono tentare un futuro verde. Mentre è già attiva la Banca Nuova Terra (Bnt) che sta puntando molto sul microcredito all'agricoltura. Cristiano Carocci, già direttore generale del ministero delle politiche agricole e oggi consigliere di amministrazione di Bnt Consulting spiega a Il Tempo che «strumenti di piccolo credito con interventi da dieci a 30 mila euro possono aiutare molte imprese a superare i momenti di crisi». Per investimenti più grossi i piani di sviluppo regionale hanno stanziato fondi importanti, anche attingendo a risorse comunitarie, per aiutare chi vuole avviare aziende innovative nel settore agricolo. Insomma le opportunità ci sono e basta coglierle. Qualcuno ci è riuscito e ha dato una svolta alla propria vita. Tra gli esempi i coniugi Corrocher che hanno aperto un agriturismo a Pistoia con annessa una fabbrica giochi contadini. O ancora Fabrizio Santarelli che ha lasciato la finanza per produrre vino a Frascati. Stessa sorte per Isabella Spagnolo che ha abbandonato la moda per vite e botti.

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