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De Benedetti brutale con il Pd sul "disastro" Letta: "Partito di baroni". E insiste con Moratti

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L'ingegner Carlo De Benedetti rompe il silenzio e spara a zero sul Pd. In un'intervista al Corriere della Sera De Benedetti non risparmia critiche a nessuno: da Letta a Bonaccini e Nardella, fino a Schlein. L'ingegnere sostiene che sia stato un errore rifiutare l'alleanza con il Movimento 5 Stelle e si augura che dopo la sconfitta del 25 settembre, la sinistra torni a vincere. "Per farlo servono coalizioni elettorali, che non sono necessariamente coalizione politiche. Lo scopo tattico di un partito all'opposizione è mettere in difficoltà il governo" spiega sostenendo la candidatura di Moratti per la partita decisiva delle regionali in Lombardia.  

"Le democrazie moderne sono minate da due mali che le divorano da dentro: le crescenti disuguaglianze e la distruzione del Pianeta. Un partito progressista che non mette in cima al suo programma questi due punti non serve a niente, e infatti fa la fine del Pd; che ha conquistato la borghesia e ha perso il popolo" spiega De Benedetti al Corriere della Sera. "Purtroppo - aggiunge - queste non sono parole, sono fatti: con qualche eccezione, il Pd è un partito di baroni imbullonati da dieci anni al governo senza aver mai vinto un’elezione. La segreteria Letta è stata un disastro". Per quanto riguarda il futuro segretario del partito l'ingegnere afferma: "quelli che si sono candidati non mi sembrano in grado di scongiurare la morte progressiva del Pd". Poi si lancia in una critica sulle figure in pole per il Nazareno: da Bonaccini a Nardella fino a Schlein, nessuno di loro riesce a incassare il consenso di De Benedetti.  E sulla candidatura di Letizia Moratti in Lombardia ricorda che "ho idee politiche da sempre opposte alle sue, le riconosco professionalità, capacità, onestà, passione, ambizione: tutte qualità. Il Pd in Lombardia non ha mai toccato palla. Ha sempre vinto la Lega" sottolinea ribadendo che se il Pd la sostenesse potrebbe vincere. 




 

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