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Gaza, colloqui segreti tra Usa e Hamas per la fine della guerra e la liberazione degli ostaggi

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L’amministrazione Trump sta tenendo colloqui diretti e fino ad ora segreti con Hamas per il rilascio degli ostaggi americani prigionieri a Gaza e la possibilità di un accordo più ampio per porre fine alla guerra. A svelarlo è stato il giornalista di Axios, Barak Ravid, citando due fonti a conoscenza diretta delle discussioni. A gestire i colloqui è l’inviato Usa per gli ostaggi Adam Boehler, che ha incontrato esponenti del gruppo militante palestinese a Doha nelle ultime settimane, ha riferito il reporter, sottolineando che mai prima Washington si era impegnata direttamente con Hamas, designata come organizzazione terroristica nel 1997.

 

 

Negoziare direttamente con Hamas, senza l’adesione di Israele, è un altro passo che gli Usa non hanno mai compiuto, ha sottolineato Ravid, ricordando che dei 59 ostaggi ancora a Gaza, 35 sono morti mentre 22 si ritiene siano ancora vivi e di due non si hanno notizie certe. Tra i vivi, anche l’israelo-americano Edan Alexander, uno dei cinque con cittadinanza Usa nelle mani di Hamas. I negoziati per la seconda fase del cessate il fuoco nella Striscia non sono stati avviati dopo la conclusione della prima, contrariamente a quanto previsto dall’intesa. Sul tavolo c’è la liberazione degli ostaggi, il ritiro delle truppe israeliane e la fine della guerra. I combattimenti non sono ripresi, ma Israele ha interrotto l’ingresso degli aiuti umanitari a Gaza come ritorsione per il rifiuto di Hamas di aderire alla richiesta unilaterale dello Stato ebraico di estendere la prima fase.

 

 

Secondo Axios, l’amministrazione Trump si è consultata con Israele sulla possibilità di avviare colloqui con Hamas, ma Israele avrebbe appreso del contenuto dei colloqui attraverso altri canali. Nessun accordo sarebbe stato ancora raggiunto.

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