
Washington, ecco chi era la donna capitano alla guida dell'elicottero della tragedia

Alla cloche dell'elicottero militare che mercoledì scorso si è schiantato nei cieli di Washington contro il volo 5342 dell'American Airlines in atterraggio all'aeroporto Ronald Reagan c'era il capitano Rebecca Lobach. Pilota dell'esercito americano con 450 ore di volo all'attivo, si era arruolata nel 2018 nella Guardia nazionale. Per poi approdare al 12° Battaglione dell'Aviazione della Virginia di stanza a Fort Belvoir. "Nella cabina di pilotaggio degli UH-60 Black Hawk si sentiva a proprio agio. Conosceva ogni cosa di quel modello di velivolo", raccontano gli amici che con lei avevano studiato biologia all'università della Carolina del Nord. Ma la sera del 29 gennaio, quando è decollata per un volo di addestramento insieme al sergente maggiore Ryan Austin O'Hara, 28 anni, e al sottufficiale capo Andrew Loyd Eaves, 39 anni, qualcosa è andato storto. E l'elicottero che pilotava si è scontrato con il Bombardier dell'American Eagle, che stava effettuando il volo in code sharing per American Airlines. I due velivoli si sono scontrati in aria e sono precipitati nelle acque gelide del Potomac: 67 le vittime di uno dei più gravi incidenti aerei nella storia degli Stati Uniti.
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Secondo i primi accertamenti il Black Hawk viaggiava ad un'altitudine maggiore di quella consentita: 90 metri invece dei 60 "permessi" agli elicotteri nei pressi degli aeroporti. Ma le indagini sono appena all'inizio. Lobach era nata a Durham, nella Carolina del Nord e aveva 28 anni. In una mossa insolita, l'esercito ha prima accolto la richiesta della famiglia di mantenerne riservato il nome, dopo che il presidente Donald Trump ha puntato il dito contro le politiche Dei per l'equità e l'inclusione, come fattore dietro l'incidente. Poi è stata la stessa famiglia a divulgare l'identità e le tante conquiste di Rebecca nella carriera.
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"Era tra i migliori cadetti della nazione. Non solo meritava ciò che ha ottenuto, ma era anche estremamente qualificata per il ruolo che svolgeva e, soprattutto, era una vera patriota", ha ricordato il capitano Bilal Kordab, che ha reclutato Lobach sette anni fa. Salita rapidamente di grado, nel 2023 è arrivata la promozione a capitano. Aveva fatto anche parte dell'Unità speciale che si occupa di prevenire la violenza e il nonnismo nell'esercito e aveva lavorato come addetto militare alla Casa Bianca.
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