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Ucraina, 007 nel Monastero delle grotte a Kiev: "Armi e russi sotto copertura"

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La rete elettrica ucraina ha subito "danni colossali" dopo gli attacchi delle truppe russe. Il numero uno dell'operatore energetico Ukrenergo, Volodymyr Kudrytskyi, lo ha riferito mentre l'inverno incombe sull'Ucraina. E nel giorno in cui il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha avvertito che "dobbiamo essere pronti per un'escalation" della guerra, che potrebbe riguardare in particolare la distruzione delle infrastrutture in Ucraina. All'Ue che ha erogato a Kiev una nuova tranche di aiuti da 2,5 miliardi di euro è giunto il ringraziamento di Volodymyr Zelensky: "Un forte contributo alla stabilità dell'Ucraina alla vigilia di un inverno difficile".

 

Sul campo continuano gli attacchi su Kherson, dove in mattinata sono state avvertite 10 esplosioni. Inoltre Kiev ha fatto sapere che è in corso un'operazione per liberare Capo Kinburn, nell'oblast di Mykolaiv, e ha denunciato che un proiettile russo ha colpito un punto di distribuzione di aiuti umanitari situato all'interno di una scuola, provocando un morto.

Intanto al centro dello scontro fra Mosca e Kiev è finito il Monastero delle grotte di Kiev, complesso cristiano-ortodosso patrimonio dell'umanità dell'Unesco. La struttura è stata oggetto di perquisizione da parte dei servizi ucraini, insieme a polizia e guardia nazionale, dopo che un sacerdote ortodosso ucraino, durante una messa celebrata il 12 novembre, aveva parlato in modo favorevole della Russia.

 

Una perquisizione altamente insolita per questo sito, da secoli meta di pellegrinaggio, motivata da apparenti sospetti di possibili operazioni sotto copertura russe nella struttura, e che ha evidenziato le profonde divisioni all'interno della Chiesa ortodossa in Ucraina alimentate dall'invasione russa. Il controspionaggio ucraino ha riferito che con la perquisizione si cercavano armi nascoste o cittadini stranieri ed eventuali informazioni di intelligence. E ha fatto sapere di avere aperto un procedimento penale perché nella chiesa si è sentita propaganda "che inneggiava al 'mondo russo'", aggiungendo che stava perquisendo anche un altro sito nella regione di Rivne, 240 chilometri a ovest di Kiev.

 

La risposta della Russia non si è fatta attendere: il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha accusato le autorità ucraine di "portare avanti una guerra contro la Chiesa ortodossa russa" e ha definito la perquisizione "un altro anello della catena di queste azioni aggressive contro l'Ortodossia russa". Centinaia di comunità ortodosse ucraine hanno tagliato i loro legami con il ramo della Chiesa ortodossa ucraina governato da Mosca, che per lungo tempo è stato una delle principali fonti di influenza e potere russo in Ucraina. Ma altri rimangono fedeli al Patriarcato di Mosca, a cui fa capo il complesso monastico di Pechersk Lavra o Monastero delle grotte. Le autorità ecclesiastiche di Mosca hanno ripetutamente espresso il loro sostegno all'invasione dell'Ucraina: il patriarca Kirill, a capo della Chiesa ortodossa russa, ha descritto la guerra come una "lotta metafisica" tra Mosca e l'Occidente e ha condannato la perquisizione come "un atto di intimidazione".

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