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Ucraina, il piano di Putin per il Donbass: quando scatta l'attacco nucleare

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La mobilitazione parziale imposta da Vladimir Putin alla Russia per rifornire di uomini il fronte della guerra in Ucraina ci porta a un nuovo livello del conflitto con gli analisti che valutano lo scenario peggiore, quello di una escalation con l'utilizzo di armi tattiche nucleari. Fausto Biloslavo sul Giornale illustra gli armamenti atomici nella disponibilità di Mosca e il loro possibile utilizzo in caso, per esempio, di una riconquista o di un riavvicinamento da parte degli ucraini della Crimea. Ma un'altra analisi spiega l'accelerazione di Mosca sui referendum nelle zone occupate. 

 

Il giornalista delinea uno scenario in cui "le truppe ucraine con l'appoggio di ricognizione, sorveglianza e intelligence della Nato lanciano una nuova offensiva su Kherson, porta d'ingresso della Crimea occupata dai russi", con la città che cade in pochi giorni e le forze di Kiev che sono alla porte della penisola annessa alla Russia da anni. A quel punto Putin "ordina alla flotta nel Mar Nero di lanciare un missile da crociera Kalibr, come già fatto più volte con esplosivo convenzionale, ma armato con una testata nucleare. Un'arma di pochi chilotoni, più debole delle bomba H sganciata su Hiroshima, ma abbastanza devastante da annientare l'avanzata ucraina".

 

Per Biloslavo l'ipotesi forse è "solo fantaguerra", ma il pericolo che la guerra i Ucraina diventi un conflitto nucleare con conseguenze nefaste e irreparabili esiste. Quali armi sono nelle disponibilità della Russia? Mosca ha nei suoi arsenali 2000 armi nucleari tattiche con una gittata massima di 500 chilometri e con una potenza massima di 10 chilotoni (Hiroshima ne contava 13). Ordigni meno devastanti ma che possono essere lanciasti dall'artiglieria. "L'arma più micidiale è l'Iskander-M (nella foto, ndr), un lancia missili con una gittata di 400 chilometri, che ha già colpito diversi obiettivi nella guerra in Ucraina con testate convenzionali. I missili, però, possono essere caricati con testate nucleari tattiche o armati con agenti chimici. I russi hanno utilizzato nel Donbass pure i vecchi SS-20, con esplosivo convenzionale, che ai tempi sovietici utilizzavano testate nucleari", spiega il giornalista. Putin dispone però anche di missili intercontinentali con gittata superiore ai 5.500 chilometri, che sarebbero utilizzati in caso di uno scontro diretto con la Nato, una guerra che "ci porterebbe dritti alla fine del mondo".

 

Ma qual è il piano russo? Mosca ha dichiarato di non voler attaccare con armi atomiche ma solo, eventualmente, rispondere a un'aggressione equivalente. "Putin vuole annettere velocemente le conquiste in Ucraina in maniera tale da rispondere con armi nucleari tattiche se le forze di Kiev riuscissero a liberare i territori occupati", si legge nell'analisi che sottolinea come la testata più piccola è armata da un solo chilotone ma l'effetto psicologico del suo utilizzo "sarebbe comunque devastante dal punto di vista simbolico e psicologico non solo in Ucraina, ma nel mondo intero. E potrebbe provocare un maggiore coinvolgimento degli Usa e dalla Nato nel conflitto"".

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