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Abusi delle truppe russe in Ucraina, l'Onu avvia un'indagine. Il dato choc: oltre 100 bambini morti in un mese

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Le bombe continuano a cadere in Ucraina e a colpire i civili, anche i bambini. Secondo l'Unicef circa 100 minori sono stati uccisi nel Paese nell'ultimo mese. Altri sono stati feriti, altri milioni sfollati. Le scuole continuano a essere attaccate e utilizzate per scopi militari. La first lady ucraina Olena Zelenska ha denunciato che nella notte l'esercito russo ha lanciato razzi contro una scuola e un collegio nella regione di Chernihiv, uccidendo almeno tre persone e ferendone 12: "I russi stanno facendo la guerra ai nostri figli, al nostro futuro". Il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite ha approvato a larghissima maggioranza l'apertura di un'indagine sulle possibili gravi violazioni dei diritti umani da parte delle truppe russe, nelle regioni di Kiev, Cherniguiv, Kharkiv e Sumy a fine febbraio e marzo 2022, "al fine di farne rispondere i responsabili". I voti a favore sono stati 33, 12 le astensioni e due i voti contrari, tra cui quello di peso della Cina. "La portata delle uccisioni illegali, compresi gli indizi di esecuzioni sommarie nelle aree a nord di Kiev, è scioccante", ha affermato l'Alta commissaria Onu per i diritti umani, Michelle Bachelet, sottolineando che nella sola regione di Kiev sono stati recuperati oltre 1.000 corpi di civili. L'Onu ha inoltre documentato casi di militari russi che hanno arrestato civili, per lo più giovani, e li hanno poi trasferiti in Bielorussia e in Russia, dove sono stati trattenuti in centri di detenzione preventiva.

 

 

"Complessivamente, dal 24 febbraio, abbiamo documentato 204 casi di sparizioni forzate, di cui 169 uomini, 34 donne, un ragazzo", ha detto Bachelet, "la stragrande maggioranza effettuate dalle forze armate russe e dai gruppi armati affiliati". Tra le persone sequestrate ci sono funzionari pubblici, giornalisti, attivisti della società civile, militari in pensione e altri civili. Secondo la commissaria per i diritti umani ucraina Lyudmyla Denisova, circa 3mila civili della città portuale di Mariupol sarebbero detenuti nelle carceri controllate dai separatisti filo-russi nell'est del Paese. Le autorità di Kiev hanno ricevuto segnalazioni di persone "torturate, interrogate, minacciate di morte e costrette a collaborare" e altre scomparse dopo gli interrogatori, ha riferito la commissaria, che ha denunciato le condizioni disumane in cui versano i detenuti, con un accesso inadeguato ai bagni e senza spazio per sdraiarsi.

 

 

Il responsabile dell'amministrazione militare di Kryvyi Rih, Oleksandr Vilkul, ha accusato l'esercito russo dell'uso di "bombe al fosforo e a grappolo" nella regione di Dnipropetrovsk. A essere colpita è stata la città di Zelenodolsk, dove si sono registrati un morto e un ferito, entrambi civili. Durante la giornata sono proseguiti gli attacchi aerei sull'acciaieria Azovstal, ultima roccaforte dei combattenti ucraini a Mariupol. Secondo il consigliere del sindaco, Petro Andryushchenko, i russi hanno bloccato le uscite dai passaggi sotterranei dell'impianto. Mosca "non vuole alcuna evacuazione, ha in programma di distruggere tutto e tutti", le parole della vice premier ucraina Iryna Vereshchuk, "dobbiamo fare di tutto affinché questo evento non rimanga nei libri di storia come la più grande tragedia del XXI secolo".

 

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