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Gli yacht sequestrati agli oligarchi russi ci costano una valanga di soldi: "Siamo molto preoccupati"

Angela Barbieri
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Sono tre le imbarcazioni congelate in Italia appartenenti ad oligarchi russi. Gli yacht si trovano al porto di Imperia, dove è ormeggiato il "Lady M", quello di Sanremo, che ospita il "Lena", e quello di Trieste, che accoglie il "Sailing Yacht A" del miliardario russo Andrey Melnichenko, la più grande barca a vela al mondo, quindi anche la più dispendiosa. L'Agenzia del Demanio è responsabile della loro custodia. «Il decreto legislativo del 2007, che regola la materia - spiega l'Agenzia all'AdnKronos - di certo non poteva prevedere eventi di straordinaria drammaticità quali quelli che oggi si è chiamati a fronteggiare. Siamo molto preoccupati, data la straordinarietà della situazione, anche se stiamo cercando di fare del nostro meglio». Un'impresa non facile. Gli yacht al momento sono tutti in acqua: «Non ci sono casi di rimessaggio». Ma anche apolidi, cioè senza registro di navigazione dunque impossibilitati a muoversi: «Il provvedimento di congelamento ha fatto automaticamente decadere la bandiera», riferisce l'Agenzia, «l'equipaggio è rimasto presente a bordo quasi al completo dal momento della comunicazione del provvedimento di congelamento. A questo punto l'amministratore/custode dovrà presentare la proposta di piano di spese, anche riguardo al personale, che sarà valutato alla luce dell'interpretazione normativa».

 

 

Nel frattempo però l'Agenzia del Demanio, che ancora non ha imbarcato nuovo personale sui mega yacht, ha già dovuto affrontare le prime spese per l'originario equipaggio di bordo corrispondendo «il primo importo per il personale» dello yacht di Melnichenko, «poiché è rimasto presente quasi al completo dal momento della comunicazione del provvedimento». Dall'Agenzia spiegano anche che «attualmente per il mantenimento degli yacht è stato speso molto poco, «per ora siamo nella fase di valutazione dei piani spese che devono essere presentati dagli amministratori». Con un carico di lavoro e di responsabilità che non sarà da poco: «Al momento della presa in consegna di un bene, viene effettuata una ricognizione sullo stato e sul contenuto del bene stesso, salvo specifiche situazioni. Il congelamento di norma esige che il bene venga conservato nello stato in cui viene dato in custodia».

 

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