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Guerra Ucraina, imperversa la battaglia nell'acciaieria Azovstal. Putin avverte i combattenti: "Arrendetevi"

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A Mariupol imperversa la battaglia per l'Azovstal. Le forze russe provano a far cedere gli ultimi difensori dell'acciaieria e completare la presa della città portuale. E intanto l'Onu ha fatto sapere che un suo convoglio è in viaggio verso l'impianto, dove conta di arrivare entro domani mattina con la speranza di evacuare i civili ancora all'interno.

Nonostante il Cremlino neghi l'assalto all'acciaieria, affermando che è ancora in vigore l'ordine di Vladimir Putin del 21 aprile ai soldati di non entrare, gli ucraini hanno riferito di feroci combattimenti all'interno della tentacolare struttura fatta di bunker e cunicoli e video condivisi online sembrano mostrare che all'alba intensi bombardamenti hanno preso di mira la struttura.

I soldati russi sono all'interno dell'acciaieria per il terzo giorno, ha dichiarato alla tv ucraina Channel 24 il vice comandante del battaglione Azov, Sviatoslav Palamar, secondo cui i russi stanno incontrando una feroce resistenza. E un consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Oleksiy Arestovych, ha dichiarato in tv che "le truppe russe sono entrate nel territorio dell'Azovstal ma sono state cacciate dai nostri difensori".

La Russia è "pronta a garantire l'uscita sicura di civili" dall'acciaieria di Azovstal" ma "ai militanti che restano all'interno le autorità di Kiev dovrebbero dare l'ordine di deporre le armi", ha affermato Vladimir Putin, nel corso di una telefonata con il presidente israeliano Naftali Bennett. Il Battaglione Azov accusa i russi di avere "violato la promessa di una tregua" e di non avere consentito "l'evacuazione dei civili, che continuano a nascondersi nei sotterranei dell'impianto" (Mosca aveva promesso di applicare 3 giorni di cessate il fuoco a partire da stamattina per consentire l'uscita dei civili).

Il sospetto è che la sanguinosa battaglia di queste ore abbia a che fare con l'ipotesi che Putin voglia presentare ai russi un grande successo sul campo nel Giorno della vittoria, il 9 maggio. E la caduta di Mariupol sarebbe un successo significativo, visto che priverebbe l'Ucraina di un porto vitale e consentirebbe alla Russia di stabilire un corridoio terrestre fino alla penisola di Crimea, di cui ha sottratto il controllo a Kiev nel 2014, liberando al tempo stesso i soldati per l'offensiva in Donbass.

La Russia continua a bombardare parallelamente il Donbass e anche stazioni ferroviarie e altre linee di rifornimento nel tentativo di bloccare l'arrivo di armi occidentali, cruciale per la difesa dell'Ucraina. Kiev ha fatto sapere che improbabile che lanci una controffensiva finché non riceverà più armi dagli alleati: "Le prime armi in grado di fermare il nemico arriveranno in gran parte a fine maggio o all'inizio di giugno", ha dichiarato il consigliere di Zelensky, il che significa che qualsiasi contrattacco molto probabilmente non avverrà fino alla fine di giugno o luglio.

Intanto telefonata distensiva fra il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier e Zelensky: "Le irritazioni del passato sono state archiviate", ha fatto sapere la presidenza tedesca. Tanto che Zelensky ha invitato a Kiev sia Steinmeier sia il cancelliere tedesco Olaf Scholz.

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