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Vaccino covid, Usa e Israele accelerano sulla terza dose

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Da oggi la Food and Drug Administration (FDA) ha approvato la terza dose dei vaccini Moderna e Pfizer per i soggetti immunodepressi negli Stati Uniti mentre in Israele il premier Naftali Bennett ha deciso di accelerare per la terza dose anche agli over 50 per contrastare quella che lui definisce «Pandemia Delta».

Israele è stata la prima Nazione ad approvare il 1 agosto la somministrazione di massa della terza dose del vaccino Pfizer a tutti gli over 60 che avessero ricevuto la seconda dose da cinque mesi, dopo aver notato una riduzione dell’efficacia nei vaccini per coloro che avevano completato il ciclo tra gennaio e febbraio. Per quanto riguarda invece la decisione della FDA è stata voluta in particolare per quei soggetti con un sistema immunitario che non riesce a generare anticorpi a sufficienza dopo la seconda dose, come per i malati di cancro o coloro che hanno subito un trapianto. Proprio l’immunologo americano Anthony Fauci aveva detto alla CBS che «al momento non si vede la necessità di offrire richiami "booster"», ovvero una dose per potenziare la risposta immunitaria a chi ha concluso il ciclo vaccinale.

 

 

 

 

In Europa anche l’Ema si era espressa riguardo la terza dose di vaccino, sostenendo che sia ancora troppo presto per confermare la necessità di una terza dose, e questo perché secondo l’Agenzia del farmaco non ci sono ancora sufficienti dati per chiarire quanto durerà la protezione dei vaccini. Intanto Francia e Germania pensano alla terza dose per i soggetti più fragili a partire già da settembre, spinti anche dalla campagna di vaccinazione in Israele, e in Italia il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, aveva annunciato che «verosimilmente per la stagione autunnale e invernale è ipotizzabile che possa essere necessaria una terza dose a partire da coloro i quali sono più fragili o più anziani».

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