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Morning News, Fabrizio Pregliasco e la previsione sul Covid: "Servirà la terza dose di vaccino"

Giada Oricchio
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La variante Delta del Covid-19 ha preso l’estate in contropiede: risalita dei contagi perché buca il vaccino, aumento degli incerti e caos green pass, definito dal governo Draghi una misura di libertà, ma considerato da molti esponenti politici uno strumento di pressione psicologica per farsi vaccinare. Al di là delle polemiche, quanto deve preoccupare la mutazione della Sars Cov2? I vaccini proteggono si o no? E sarà necessaria una terza dose? A queste domande ha risposto l’immunologo Fabrizio Pregliasco, in collegamento con “Morning News”, l’approfondimento del mattino di Canale5.

 “E’ vero in qualche modo il vaccino viene bucato dalla variante Delta però c’è una protezione all’88% cioè una gran parte non si infetta e non ha occasione di infettare. Il 12% ha una possibilità di contagio. Ancora oggi ci sono risultati da consolidare. Si vede che la carica virale è elevata ma diversi studi ci confermano che rimane per poco tempo ed è limitata alla prime vie aeree. Non riduciamo l’importanza della vaccinazione perché evita le forme pesanti di Covid per i soggetti più a rischio”.

Il Direttore Sanitario dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, oltre che Ricercatore Confermato in Igiene Generale ed applicata all’Università degli Studi di Milano ha ribadito la sicurezza del vaccino sui giovani anche in caso di effetti collaterali come “miocarditi lievi auto risolventi”: “La malattia dà effetti nei ragazzi, più bassi rispetto agli anziani, ma ci sono quindi il vaccino è utile per loro stessi, per evitare la diffusione del virus e ridurre l’assenteismo scolastico. Si stanno completando gli studi per abbassare l’età e arrivare a 5 anni, addirittura ci sono studi per partire dai 6 mesi in su. La prassi seguita dall’Ema non è frettolosa, è velocizzata negli step burocratici e nella valutazione degli studi che si sono allargati come numero e dimensione. I test sono simili a quelli di altri farmaci. Non sono vaccini sperimentali, ma con autorizzazione condizionata che è diversa dall’autorizzazione d’emergenza”.

Il professor Pregliasco ha sdoganato definitivamente la terza dose: “Temo di sì, Israele e Germania la stanno pianificando. Penso che sarà necessaria per i soggetti fragili e più esposti, poi sulla base dell’andamento epidemiologico del futuro ci saranno dosi di richiamo. Il virus purtroppo rimarrà endemico e starà con noi per diversi anni”.

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