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L'Aria Che Tira, "perché dovete vaccinarli". L'appello del prof Locatelli ai genitori: non c'è limite alla morte da Covid

Giada Oricchio
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Via libera al vaccino per i giovanissimi. Franco Locatelli pediatra, immunologo, presidente del Consiglio Superiore di Sanità e membro del CTS, il comitato scientifico che affianca il governo nella lotta alla pandemia da Covid-19, fa un appello, che lui stesso definisce “accorato”, ai genitori affinché portino i figli a vaccinarsi: "I vaccini sono straordinariamente sicuri e i vantaggi evidenti". E chiede di non alimentare fake news: “Non si tratta di un farmaco sperimentale. Basta paura”.

Ospite del programma di LA7, “L’Aria che Tira Estate”, lunedì 9 agosto, il professor Locatelli non ha la minima esitazione nell’affrontare la polemica sui vaccini da inoculare al di sotto dei 18 anni: “Da pediatra ribadisco in maniera assolutamente ferma, convinta e determinata che i ragazzi dai 12 anni in su devono essere vaccinati per proteggere sé stessi e tutte le persone con cui entrano in contatto e per dare continuità alla didattica in presenza. I dati che abbiamo tra i 12 e i 18 anni sono particolarmente buoni, il 55% abbondante ha già ricevuto una dose, semmai va implementata la vaccinazione nella fascia 12-15 anni. Faccio un invito accorato ai genitori ad accompagnare i ragazzi. Gli studi sulla revisione dei vaccini per la fascia d’età sotto i 12 anni sono in fase avanzatissima e si vuole accelerare perché anche sotto questa età abbiamo assistito a casi infausti, non c’è limite alla morte da Covid. Ed è fondamentale che tutti gli operatori scolastici, insegnanti e non, si vaccinino”.

Sulla paura degli effetti collaterali piuttosto che dei rari eventi avversi, il professor Locatelli getta acqua sul fuoco: “E’ una paura immotivata. Abbiamo tutte le evidenze che i vaccini mRNA siano assolutamente sicura in questa fascia d’età, non provocano effetti collaterali rilevanti e proteggono oltre che da complicanze fatali anche dal rischio di sviluppo di patologia grave come la famosa sindrome multi infiammatoria sistemica. Vi ricordo che sono nell’ordine di 300 i casi registrati in Italia di ricovero nelle strutture ospedaliere e nelle Terapie Intensive per questa complicanza”.

La mascherina è un dispositivo necessario e imprescindibile: “Dati alla mano, serve e la FFP2 dà una maggiore protezione rispetto alla chirurgica – afferma Locatelli -. Nei trasporti pubblici è da considerare prioritaria, ma soprattutto serve l’immunizzazione e la responsabilità nei rapporti interpersonali come evitare affollamenti e assembramenti”.

Con flemma granitica blasta l’idea che il vaccino sia sperimentale: “Il titolo di questa chiacchierata potrebbe essere la cura della paura e la paura della cura. La paura della cura è assolutamente immotivata. I vaccini sono stati approvati in tempi rapidi ma senza saltare i passaggi che portano all’approvazione commerciale di un farmaco. Sono straordinariamente sicuri, la vaccinovigilanza e la farmacosorveglianza sono sempre in atto così da intercettare eventuali segnali di preoccupazione. C’è un sistema di controllo ed è quello che ha determinato la raccomandazione di AstraZeneca per gli over 60. Vediamo di non alimentare paure immotivate”.

L’immunologo ribadisce che qualsiasi vaccino approvato protegge nel più del 95% dei casi da malattia grave e da patologie fatali. Ci può essere un 12% di soggetti che si infettano senza però sviluppare la malattia e il carico virale si riduce molto più velocemente rispetto ai non vaccinati. E nel futuro c’è o no la terza dose? “Nei pazienti oncologici, ematologici, trapiantati di organo solido o con alterata funzionalità del sistema immunitario una terza dose ha un suo forte razionale scientifico perché incrementa la risposta anticorpale e conferisce maggior protezione. Sui soggetti fragili o per ragioni anagrafiche o per patologie concomitanti, invece, è tutta una questione da analizzare e valutare” conclude il luminare.

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