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Scoperto l'identikit del genitore assassino

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Una équipe di esperti dell'Università di Manchester stila una lista di potenziali caratteristiche del genitore figlicida

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Manchester (Gb) - Un nuovo studio condotto da un team di esperti dell'Università di Manchester ha stilato una lista di potenziali caratteristiche dei genitori vulnerabili al figlicidio - l'assassinio del proprio figlio - sulla base dell'analisi della storia sanitaria di mamme e papà coinvolti in 297 casi di figlicidio e 45 casi di figlicidio-suicidio nel Regno Unito. Dalla ricerca è emerso che la malattia mentale è una causa di figlicidio sopravvalutata: il quaranta per cento dei colpevoli di figlicidio è risultato affetto da una malattia mentale documentata ma le diagnosi più comuni associate al reato sono state altre. In particolare, sul banco degli imputati non sono salite le psicosi come la schizofrenia, ma i disturbi dell'umore e della personalità come la depressione. Un dato che contrasta con le diffuse percezioni popolari che attribuiscono alle malattie psicotiche i rischi maggiori di commettere un omicidio in famiglia. La sovra-rappresentazione dell'influenza delle psicosi è un elemento che impedisce di agire efficacemente sui soggetti erroneamente non ritenuti a rischio con trattamenti di prevenzione. La maggior parte dei genitori assassini non ha riportato precedenti psichiatrici: il che vuol dire che si potrebbe trattare di persone che non avevano avuto problemi mentali ma anche che non avevano mai cercato aiuto. Il 23 per cento delle mamme assassine aveva un passato da "ragazza madre" con figli avuti durante l'adolescenza. I padri, secondo lo studio, hanno maggiori probabilita' di trasformarsi in assassini della prole rispetto alle madri e hanno una storia di abuso di sostanze o dipendenze. Lo studio ha analizzato i casi avvenuti nel periodo 1997-2006. Le vittime hanno la stessa probabilità di essere ragazzi o ragazze, i neonati hanno maggiori probabilità di essere ammazzati rispetto ai bambini in età scolare. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista 'Plos One'.

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