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Ci mancava solo la stangata sui mutui. Inflazione e guerra, i tassi volano

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Dopo il caro-carburante e i rincari choc sulle forniture energetiche le famiglie italiane dovranno fronteggiare anche la stangata sui mutui. Tra gli effetti della guerra in Ucraina e l'inflazione che corre volano i tassi per chi accende un prestito per la casa, mentre al momento resta stabile il "variabile". In particolare l'aumento generalizzato dei prezzi "oltre a danneggiare il potere d’acquisto delle famiglie colpirà il costo del mutui e gli investimenti funzionali allo sviluppo e all’occupazione del paese", spiega dichiara il presidente del Centro consumatori Italia, Rosario Trefiletti, in una nota.

 

Dal primo aprile 2021 i parametri funzionali a determinare i costi dei mutui quali l’Euribor e l’Irs "sono in netta crescita. Ancora contenuta per i mutui a tasso variabile, di soli 10-15 punti a differenza di quelli più marcati per i mutui a tasso fisso in aumento di circa 100 punti", sottolinea. "Ciò comporterà in media, per i mutui aumenti della rata mensile di circa 44 euro e annualmente una spesa in più di circa 528 euro", secondo Trefiletti.

 

Secondo i calcoli del Codacons i mutui a tasso fisso hanno subito una brusca impennata dall'inizio della guerra in Ucraina. Prendendo in esame una richiesta di mutuo da 100.000 euro per l'acquisto di una prima casa a 30 anni, l'associazione di consumatori fa sapere chiesi pagheranno 8.812 euro in più rispetto a un prestito con le stesse caratteristiche acceso all'inizio dell'anno. 

 

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