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L'Italia non tocca più palla

Non solo calcio: nella Ue siamo all'angolo pure in economia e politica. A decidere sono soltanto Francia e Germania. E noi ce ne stiamo a guardare

Davide Di Santo
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L'Italia non tocca palla nei tavoli che decidono il destino del pallone, come quelli dell' Uefa. Una debolezza nelle istituzioni che governano il football che, in parte spiega le clamorose sviste arbitrali nei confronti delle squadre italiane, ultimo esempio l' As Roma e il fallo di mano ignorato, e gli «aiutini» (evidenti anche ai tifosi occasionali) concessi dai direttori di gara al Real Madrid contro la Juventus. Insomma contiamo poco laddove si decidono le regole e le lobby più forti (non italiane) riescono a influenzare decisioni e risultati. Ma non è solo nel calcio che si misura la scarsa incisività del nostro Paese in Europa. È tutto il sistema Italia che si presenta debole nei luoghi dove si prendono le decisioni importanti. Nei tavoli di Bruxelles, ad esempio, quelli nei quali si decidono i dossier importanti, l'Italia si presenta debole e disarticolata. Nonostante l' europeismo che contraddistingue storicamente l' azione della politica italiana, e la propaganda sui buoni sentimenti che animano le decisioni comunitarie, gli sherpa che accompagnano i nostri ministri sanno bene che i ta voli di Bruxelles non sono giardini d' infanzia. I capi di governo lottano come leoni per orientare le decisioni nel modo che meglio tutela gli interessi nazionali. E, a giudicare dai risultati, l'Italia esce sempre con le ossa rotte... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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