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«Provenzano deve restare in carcere e in 41 bis»

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Il presidente dell'Associazione familiari vittime di via Georgofili contro la richiesta del boss di lasciare la cella perché malato. Maggiani Chelli: «Ha già troppi diritti»

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«Resti dove sta Provenzano e ringrazi Iddio, perché questo Paese di senso di umanità, diritto alla salute, diritto alla permanenza in vita per il capo di Cosa nostra ne ha elargito anche troppo». Lo afferma Giovanna Maggiani Chelli, presidente dell'Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili in riferimento «all'ennesima richiesta da parte di Provenzano di allontanamento dal carcere e dal 41 bis, perché molto malato e quindi sarebbe inumano farlo rimanere in carcere». «È stato dato a Provenzano di più di quello che è stato dato alle nostre vittime sia in fatto di umanità, sia in diritto alla salute e assolutamente di più in diritto alla permanenza in vita - prosegue Maggiani Chelli - Sono passati 20 anni dal giorno in cui Provenzano ha mandato a Firenze i suoi "ragazzi" a ucciderci scientemente i figli, il criminale è in carcere da soli 7 anni, ci stiamo domandando in quale Paese viviamo dove il senso di giustizia si misura attraverso un garantismo sfrenato in base alle esigenze del reo mafioso e stragista e non delle sue vittime, consentendo ai legali dei boss di mafia di presentare richieste che malgrado la vigilia di Pasqua non suscitano in noi di certo pietà», conclude.

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