Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

La nostalgia degli anni '80 contagia anche gli U2

Carlo Antini
Carlo Antini

Parole e musica come ascisse e ordinate

Vai al blog
Larry Mullen Jr., Adam Clayton, The Edge e Bono nel Mojave Desert 30 anni dopo Foto: Larry Mullen Jr., Adam Clayton, The Edge e Bono nel Mojave Desert 30 anni dopo
  • a
  • a
  • a

Corsi e ricorsi storici. Le mode passano. Le mode tornano. E gli U2 di Bono & Co. le tendenze le hanno fatte. Almeno fino al 9 marzo 1987, quando nei negozi di dischi usciva “The Joshua Tree”, loro quinto album in studio destinato a vendere 25 milioni di copie in tutto il mondo e a diventare "album dell'anno". Scrigno non solo di tanti soldi ma anche di brani che li avrebbero lanciati direttamente nell'Olimpo delle supestar del rock: da “With or Without you” a “I still haven't found what I'm looking for”, passando per “Where the streets have no name” il cui video girato sul tetto di un negozio di Los Angeles paralizzò letteralmente il traffico nella città californiana. Sono passati esattamente 30 anni da quei giorni e la nostalgia degli anni '80 ha contagiato anche la band irlandese. Per festeggiare l'anniversario, da qualche ora "The Joshua Tree" è tornato nei negozi in edizione celebrativa super deluxe che, oltre alle 11 canzoni canoniche tratte dall'album originale, include versioni live dei brani registrate durante il concerto del 1987 al Madison Square Garden di New York, rarità e b-side delle sessioni originali di incisione. Ci sono anche i remix di Daniel Lanois, St Francis Hotel, Jacknife Lee, Steve Lillywhite e Flood e un libro di 84 pagine con foto inedite scattate dal chitarrista The Edge durante la sessione fotografica del 1986 nel Mojave Desert. Amore, morte, droga, imperialismo reaganiano, disoccupazione e Fede in Dio. Gli U2 lasciavano le note combattenti e maturavano il proprio personale percorso di riflessione. Sentirli suonare a New York durante il tour originale del 1987 fa un certo effetto. Quando il pubblico del Madison Square Garden intona all'unisono i versi di “40” i brividi si moltiplicano. L'albero di Giosuè affonda le radici nel folk delle origini. Nel blues dell'America più profonda. E stende i suoi rami fino a noi. Fino ai due concerti che gli U2 terranno a luglio allo stadio Olimpico di Roma. Li aspettiamo ancora. Dopo 30 anni. VOTO: 5/5

Dai blog