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Meloni in Romagna: non è momento passerelle, possiamo rinascere forti

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Una "tragedia". Non usa mezzi termini la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per definire l'ondata di maltempo che ha colpito l'Emilia-Romagna in questi giorni. Quattordici morti, 26mila sfollati e danni "ingenti", anche se fare una stima al momento è "difficile". Camicia verde, pantoloni blu e stivali di gomma. La premier atterra a Rimini intorno a mezzogiorno di ritorno dal G7 in Giappone, dopo uno scalo tecnico in Kazakistan, e inizia così la sua visita (senza giornalisti al seguito) di alcune delle zone più martoriate. "Il lavoro nostro è garantire risposte immediate, non è il momento delle passerelle. Il governo c'è", assicura.

 

Va a Ghibullo, nel Ravennate, dove si complimenta con uno dei volontari all'opera che posta il video dell'incontro inatteso su Facebook. Ma anche, fra le altre tappe, Meloni va a Forlì dove incontra il presidente della Regione, Stefano Bonaccini. E poi insieme a Faenza prima di un vertice in Prefettura a Ravenna anche con il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio. "C'è bisogno di molto lavoro. Però ho anche trovato cittadini molto orgogliosi che dicevano 'Ci rimettiamo in piedi' e tantissimi ragazzi giovanissimi che arrivavano dappertutto per dare una mano. Mi sono commossa e ho trovato molta gente commossa", confessa la premier. Si tratta di "una tragedia, ma noi dalle crisi possiamo rinascere forti. Può essere un'occasione per dimostrare" concretezza, perché "l'Italia tira fuori il suo meglio" in queste situazioni.

 

La premier ha deciso di lasciare in anticipo il G7, dopo la "grande disponibilità e solidarietà" dimostrata dai leader colpiti dalle immagini della devastazione, e di toccare con mano i problemi. Le strade in alcune località sono ancora invase dall'acqua e dal fango così come, ad esempio, le case. Meloni entra in alcune abitazioni, va negli scantinati ancora allagati e parla con i cittadini, che le chiedono anche di scattare foto o selfie.

 

Il Consiglio dei ministri è stato convocato per martedì, quando l'inquilina di Palazzo Chigi incontrerà di nuovo anche Bonaccini. "I primi provvedimenti - sottolinea la premier - adesso servono a stanziare le risorse che servono per l'emergenza e a fare tutti i provvedimenti per esentare le aziende e i cittadini dal pagamento delle imposte. Dopodiché bisogna lavorare sugli indennizzi e sulla ricostruzione, ma questo richiede una stima completa dei danni, e va fatto anche un lavoro che riguarda la semplificazione delle procedure". Serviranno "molte risorse" e, a suo dire, può essere usato anche il Fondo europeo di solidarietà. E poi sul Pnrr la premier chiarisce: "Sono contenta che si parli del Pnrr, perché evidentemente si è d'accordo sul fatto che le risorse le devi spendere nel miglior modo possibile anche ridiscutendo, se necessario, qualcosa che è meno urgente. Però credo che in questa fase occorra lavorare di più su altri fondi che riguardano l'Europa. Le risorse che servono saranno individuate".

 

Non mancano poi le istanze del governatore Bonaccini. Oltre agli adempimenti fiscali da bloccare, "avremo bisogno - dice - di rimborsi al 100%, come fu per il terremoto", poi "la ricostruzione materiale di ciò che ha ceduto, abbiamo oltre 300 frane attive" e, quindi, "procedure spedite, commissariali, per fare le cose che servono". Il presidente della Regione aggiunge: "Mi auguro che il governo e lo Stato ci staranno a fianco, non vogliamo lasciare nessuna persona da sola, vogliamo ripartire". A Bologna, dove il sole splende per quasi tutta la giornata, questa aria di ripartenza si respira già.

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